Una volta si diceva “scherzi da prete” ma, a quanto pare la parità è arrivata anche in sacrestia e gli scherzi sono anche “da suora”. Il fatto – singolare per i protagonisti – è accaduto a Cassino, davanti alla chiesa di Sant’Antonio dove una suora vendeva delle stelle di Natale dichiarando che il ricavato fosse destinato ai poveri. Tutto secondo le regole (e non solo canoniche) tranne un piccolo particolare: lei, da undici anni, non apparteneva più all’ordine monastico. Era, per così dire, una semplice laica. Don Benedetto, parroco della chiesa, si è reso conto che qualcosa non quadrava e ha subito avvisato i carabinieri che giunti (prontamente, credo) sul posto hanno scoperto e denunciato la donna per “falsa identità”. L’episodio è davvero minimalista e non meriterebbe troppe attenzioni, riflette il nostro voler provincializzare tutto e riflette, soprattutto, la nostra atavica arte di “arrangiarci”. Siamo sempre pronti a trovare patenti che non ci spettano pur di ottenere qualcosa: dal reddito di cittadinanza allo sconto per comitive anche quando viaggiamo soli. Fa parte del nostro DNA, quello di italiano fanfarrone, fancazzista, che se la tenta e molte volte gli va anche bene. Non in questo caso dove l’acuto sacerdote ha smascherato la falsa suora. Mi rimane solo un dubbio: come ha fatto a riconoscere la furba signora? Come era al corrente della sua cacciata dal convento? Ma, soprattutto: perché la donna era stata allontanata definitivamente? Non lo sapremo mai. Una cosa è certa: quando è stata pizzicata, ai carabinieri ha mostrato un documento che la immortalava con abiti monastici. Insomma, era una che ci credeva ma che non è stata troppo creduta. L’ultima riflessione: c’è molta gente in giro con documenti falsi che è incredibilmente creduta anche se poco credibile. Direi di stare molto attenti. O no?
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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