Sai, a fare ridere bisogna esserci buoni. Tante volte è involontario. Io una volta, annoiato dal protrarsi del racconto davvero drammatico di una nostra parente che ci aveva bloccato mentre salivamo in macchina, mi rivolsi a babbo e battendo il dito sull’orologio gli dissi: “O ba’, ridendo e scherzando abbiamo già fatto le 11”. Con l’abitudine che aveva di porgermi nella maniera più delicata le sue critiche e i suoi consigli paterni, quando restammo soli mi diede del coglione. E mi piacerebbe esprimere lo stesso giudizio, uno per uno, a tutti quelli che sui social o in altre occasione di collettivizzazione dei giudizi del cazzo stanno cercando di sfottere il senatore Luigi Manconi per la sua battaglia a favore dello Ius Soli. Manconi, con questo sciopero della fame, sta difendendo un diritto che mette alla prova l’integrità della nostra coscienza sociale e individuale, quello dei figli di migranti nati in Italia o che ci vivono lavorando o studiando da anni e anni, a diventare italiani. Manconi è uno dei pochissimi politici che con grande coraggio e con grande dignità abbiano riportato la politica al suo senso nobile, che è quello di proporre e difendere idee e civiltà, non di dipendere dai sondaggi di opinione per tenere il culo al caldo su una poltrona. Quindi state attenti quando fate spirito di patata su questo sciopero della fame. State difendendo tutti quelli – centro, sinistra, destra e populismi vari – che scrutano ogni giorno dove conducono la vostra paura e la vostra ignoranza per assecondarle e alimentarle allo scopo di prendersi uno stipendio e di spartirsi gli stracci di questo potere straccione.
La foto di Luigi Manconi è tratta dal suo profilo Facebook
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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