Giovedì 28 marzo al Palazzo di città di Sassari (Teatro Civico) alle ore 21, appuntamento da non mancare con l’ultimo spettacolo del festival “Etnia e teatralità” promosso e organizzato dalla compagnia Teatro Sassari. L’importanza del festival deriva, oltre che dalla difesa della lingua, dalle proposte di una teatralità alternativa, sperimentale rispetto al teatro della lingua ufficiale che spesso ci offre spettacoli obbiettivamente noiosi legati ad un modo di fare teatro superato.La Compagnia Akroama, teatro stabile di ricerca presenta il suo ultimo lavoro “La signorina Julie” di August Strindberg, per la regia di Lelio Lecis. Si tratta di uno dei grandi capolavori del grande autore svedese che suscitò grande clamore alla prima rappresentazione fu infatti bocciato dalla censura danese, rappresentato con grande scandalo a Berlino nel 1892, e poi a Parigi l’anno seguente con non minore clamore. La contessina Julie fu definita da Strindberg., una “tragedia naturalistica” che porta in scena la guerra tra i sessi, questo testo è anche l’analisi del rapporto servo-padrona, un autoritratto inconscio, un viaggio all’interno di due anime che si misurano con i loro sogni, la loro animalità, il loro istinto di morte. Il dramma della contessina Julie, la ragazza che prima provoca e irretisce il servo Jean, e poi si ritrova prigioniera della trappola che essa stessa ha fatto scattare, si impone per la sua violenza interiore, la sua inesorabile crudezza. Dallo sguardo minuzioso di Strindberg, dalla sua ricerca stilistica e linguistica così avanzata nascerà il miglior teatro del Novecento, da Cechov a Pirandello, da O’Neill a Pinter Ne sono interpreti Julia Pirchl, Giovanni Andrea Vinci e Erika Carta; scenografia Valentina Enna; luci Lele Dentoni; costumi Marco Nateri.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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