Per chi viaggia spesso in aereo sulla tratta Roma Fiumicino con la compagnia Alitalia sa benissimo che difficilmente si riesce a partire dai piani nobili dell’aeroporto se la destinazione è la Sardegna. Non è chiaramente una discriminazione ma curiosamente accade sempre che i gate (ovvero le uscite) vengano regolarmente modificate e dalla B1 o B7 ci si trova catapultati nelle uscite sotterranee, quelle che vanno dalla B13 alla B24 dove, peraltro, è possibile acquistare dell’ottima mozzarella di bufala ad appannaggio di chi vola soprattutto verso la Sardegna o il Sud. Infatti non è mai capitato (a me, perlomeno) di trovare nel sottosuolo voli con destinazione Milano, Torino e Venezia. Dal sotterraneo si viaggia solo verso il sud. Però, vi chiederete (io me lo chiedo con una certa dose di ilarità) perché ci lamentiamo di questa procedura? Perché, semplicemente, chi viaggia nelle uscite “nobili” non deve attendere l’autobus e può tranquillamente infilarsi in quell’imbuto attaccato direttamente all’aeromobile con grande dispendio di energie, di tempo, di sudate gratuite e di rincorsa alla scaletta, sport cui siamo sempre stati eccellenti fin dai tempi dell’assalto alla scala della Tirrenia. Chiaro che le tiepide proteste a nulla valgono. Le risposte sono evasive rispetto anche ad argomentazioni portate da alcuni passeggeri particolarmente attenti alla questione: “Perché avete modificato il volo per Alghero da B7 a B24? Non si poteva fare il contrario? Come pianificate i vostri voli? Possibile non sappiate, fin da subito, che da B7 il volo per la Sardegna non partirà mai? Perché modificare il gate e costringere alcune persone a chiedere ripetutamente che fine ha fatto il volo per la Sardegna?” Non basta: “Perché le uscite da B13 a B24 non seguono una logica consequenziale e si trovano subito prima di B5 e subito dopo B6?” Insomma. Niente da fare. Risposte evasive e sorrisi di circostanza. Di tanto in tanto qualche parlamentare tuona ma noi continuiamo a sognare di poter prendere un volo direttamente dall’imbuto e arrivare nel ventre dell’aereo senza nessun mezzo di trasporto supplementare. Sarebbe troppo semplice, certo. La Sardegna non è proprio vicino e sull’aereo mica ci potete arrivare a piedi. Che continuità territoriale sarebbe? A tutti voi, buon volo!
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design