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Ieri pomeriggio davanti a un grande supermercato di Sassari un mendicante (bianco e dall’accento sardo) ha argomentato la sua richiesta di “un contributo” con il seguente manifesto politico che mi ha alitato in pieno naso-Abbasso i poliziotti, i giudici e gli assistenti sociali. Viva Salvini.Non era del tutto in sé, barcollava, ha poi aggiunto altre enunciazioni meno dirette ma sempre a sfondo anti istituzionale. Non so se fosse soltanto ubriaco o se avesse anche problemi di salute. Faceva un po’ di tenerezza pure se per un attimo ho avuto la tentazione di tornare indietro per dirgli qualcosa quando ha commentato in maniera colorita che con quell’euro che gli avevo dato non mi ero certo sprecato.Poi però ho riflettuto sulla dicotomia apparentemente contraddittoria del suo programma: da una parte la condanna personale di tre istituti nei quali si è probabilmente spesso imbattuto nella sua vita sfortunata, dall’altra il ministro dell’Interno che anziché apparire ai suoi occhi come una naturale rappresentazione fisica di quello Stato che il mendicante vedeva come nemico, era per lui un’alternativa, una speranza, una persona che può raddrizzare i torti che riteneva di avere subito da poliziotti, giudici e assistenti sociali.E’ molto probabile che il pover’uomo in realtà non abbia subito torti ben definiti da alcuna di queste categorie e che gli unici colpi glieli abbiano assestati, in generale, una vita sfortunata e soprattutto una società sempre più ingiusta nei tempi in cui al mondo non comandano più la politica e l’economia, in una pur difficile dialettica, ma direttamente la finanza.Ma perché per lui il ministro dell’Interno è istintivamente il rimedio anziché una delle più marcate rappresentazioni delle istituzioni che quel mendicante vive come repressive?Ora io non voglio legare simili farneticazioni alle analisi sul voto e sull’emorragia della sinistra non soltanto verso il M5S ma anche verso la Lega. Ma mi dà da pensare che l’immagine di Salvini possa costituire una seppure confusa speranza per un poveretto che sicuramente la società non ha trattato bene.Personalmente penso che il progetto di mondo che Salvini contribuisce a formare aumenterà alla fine il numero dei disperati e se ne vedremo di meno per le strade sarà soltanto perché verrà impedito loro di mostrarsi in pubblico.Ma questa è una mia opinione.Il dato oggettivo è che questa rappresentazione di riparatore delle ingiustizie sociali si sta talmente legando a Salvini da radicarsi e affondare in sempre più numerosi strati sociali. Non più soltanto chi, magari tra mille dubbi e sofferenze, varca i terribili confini del razzismo e dell’intolleranza nella speranza di un riscatto economico personale; ma proprio tutti: una coscienza collettiva dei più deboli che attribuisce doti taumaturgiche al promettitore seriale.Salvini lo sa e cavalca questo ruolo multifunzionale, mostrandosi, a parole, ciò che i vari settori del suo elettorato vogliono vedere in lui.Quando la satira lo deride per i suoi cambi di divise, paragonandolo a quei bambolotti di cartone sagomato sui quali potevi applicare i diversi vestiti, creando così “Fred esploratore” o “Fred pompiere” o “Fred aviatore”, sottovaluta l’altro e più importante cambio di abito che Salvini esercita costantemente: ministro dell’Interno classico, scelbiano, per il suo elettorato di destra tradizionale; leader politico populista per i delusi dalla sinistra; industrialista con gli industriali zoccolo duro della Lega; razzista e ammiratore delle libere armi per la nuova destra; guardiano della moralità antifroci, lesbiche e abortisti per gli eredi sempre più numerosi e vivaci degli inquisitori di Giordano Bruno.E ora non voglio arrivare all’abusato “e il Pd?”. Ma che il maggiore partito della sinistra sia tanto sradicato dalla coscienza popolare della sinistra da non riuscire a svelare l’inganno della poliedrica immagine salviniana, mi preoccupa anche più del mendicante che mi dice “Viva Salvini”.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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