Certe volte mi viene voglia di prendere per un orecchio uno di questi che vedono la migrazione come un fenomeno pianificato a tavolino dal grande capitale e, mollata la presa sull’orecchio, depositarlo davanti ai profughi stanchi, sporchi e affamati appena sbarcati dalla traversata del Mediterraneo. Vorrei che questo esemplare cercasse di spiegare la sua teoria a qualcuno dei disperati scappati da qualche sperduto villaggio dell’Africa subsahariana. Io me l’immagino così il dialogo. “Senti, migrante, è inutile che tu faccia il finto tonto: lo so che ti ha mandato Soros e tu sai benissimo di essere lo strumento di un grande piano delle multinazionali che serve a portare manodopera a basso costo in Europa. Siccome tu ti accontenterai di poco, tutti gli stipendi scenderanno e tutti staremo peggio. Se tu te ne fossi rimasto in Africa, i minimi sindacali sarebbero rimasti dignitosi e lo sfruttamento non sarebbe mai partito, cosicché tutti avremmo avuto stipendi più dignitosi. Come sarebbe che non sai cos’è uno stipendio? Ci stai creando problemi, lo vuoi capire? Se tu te ne fossi rimasto alle falde del Kilimangiaro, noi lavoratori non ci faremmo dettare le condizioni dai padroni, non si potrebbero permettere di dirci “tanto se non vi state bene così lo facciamo fare ai negri, che a loro gli sta bene qualunque cosa”. Credi forse che, senza voi migranti, McDonalds pagherebbe 800 euro lordi per le 96 ore mensili di un suo dipendente? Come sarebbe che tu 800 euro li vedi in un anno? Lo capisci che per colpa tua io non mi posso più permettere il pacchetto completo di Sky? Ah, non sai cos’è Sky? Se tu e tutti quelli come te ve ne foste rimasti in Africa, tutti noi staremmo meglio. Invece ci state riducendo alla fame. Come sarebbe che invece la fame la conosci bene? E, spiegami: com’è questa fame?” Ecco, io lo vorrei proprio vedere uno di questi esemplari mentre tiene la sua lezione di economia politica ad un disgraziato scampato a giorni in mare aperto. Sarebbe uno spettacolo, a suo modo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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