C’è un brutto rumore di sottofondo che non si riesce a percepire del tutto e si fa finta (molti fanno finta) di non sentire. C’è anche un odore curioso, stantio, che sa di antico ma che poco c’entra con il “vintage” dei dolci ricordi. Il fascismo, lentamente, come un piccolo rubinetto che perde, invade le nostre giornate e prova a convivere con una società che lo aveva combattuto e sbattuto fuori dalla storia. Cose di poco conto. Ma non è così. Quella piccolissima goccia del rubinetto che nessuno ripara farà dei danni irreparabili. Camminerà sottotraccia, si insinuerà nelle pareti fino a scrostarle, penetrerà fino a distruggerle. Stare in silenzio o fare spallucce è quello che i signori della destra (di qualsiasi destra) sperano. Ma davvero siamo così convinti che un manipolo di ragazzotti vestiti di nero che leggono proclami deliranti davanti a dei volontari possano far paura? Si, almeno io sono profondamente convinto che il rubinetto vada aggiustato subito, che si debba porre rimedio attraverso una condanna netta, chiara, esplicita: il concetto di “patria” non è e non può essere un concetto squisitamente fascista e l’identità non cammina sulle strade della destra: non dobbiamo avere paura di amare il proprio paese e identificarci con lui. Ma, amandolo, dobbiamo fare in modo di accogliere al suo interno chi ci vuole vivere e chi si vuole identificare con lui. Se la patria fosse il mondo vivremo giorni migliori ma la complessità ci porta al confronto e anche al dissenso, ma è inaccettabile qualsiasi imposizione. Credere che la “patria” sia solo nostra è un concetto fascista e storicamente sorpassato. Il brutto rumore di sottofondo rimane e il rubinetto che perde regala piccole inquietudini.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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