Qui alla stazione lo conoscono in tanti. Da quando ha perso la mamma non fa che dirne a tutti: “Ziao, come ttai? È motta mia mamma. Mia mamma è motta”. Avrà trenta e più anni nel corpo ma appena dieci nella testa. Parla e si muove come un bambino. È triste, dice che ha imparato a prendere il treno tutti i giorni solo ora che la mamma non c’è più, perché viaggiare lo distrae dal suo pensiero. E, così, si fa Poggiomarino-Sarno e Sarno-Poggiomarino, vede il sole e i campi dal finestrino e, per quindici minuti, non ci pensa più alla morte. Oggi, poi, ha avuto anche culo. Mi ha incontrato e si è innamorato. Letteralmente. Un fulmine a ciel sereno. Una grandinata a giugno. Un panettone a ferragosto. Un colpo alla nuca. Io la sua donna e, ora, che mi ha scoperta mi agevolerà il viaggio e mi verrà a prendere in limousine. Mi preparerà la colazione con le gocciole del Mulino Bianco tutte le mattine (ma comm, dalla limousine alle gocciole? E non va bene non va). Mi farà lo shampoo con le mele della Garnier. Mi riempirà di bacetti sulla fronte. Mi porterà la borsa pesante perché io sono delicata. Tutti i giorni mi dirà ailoviù e mi canterà le canzoni di Pupo, perché su di noi nemmeno una nuvola. “Hai le cappe nere come la motte e io rotte come il tangue e la vita”. Me lo dice dopo aver cambiato posto per meglio osservarmi da capo a piedi. È vero, ho le scarpe nere e il nero è il colore della morte mentre lui ce le ha rosse e il rosso è il colore della vita. Ok, questa storia muore già prima di nascere. Peccato, sapete com’è, le gocciole tutte le mattine… Ma ecco che, mentre sto tutta depressa per l’ennesimo aborto, mi spara il pezzo forte a due minuti dall’ultima fermata: “Tei bella come un pomotoro rotto del piennolo con il tale e l’ollio!”. Un pomodorino condito con sale e olio. Bella come un pomodorino condito con sale e olio. Ma a voi lo hanno mai detto? Applausi. (Vesuviana, 31 gennaio 2017, h 15:07)
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Salvate i fantasmi di San Sebastiano (di Cosimo Filigheddu)
Guarirà (di Francesco Giorgioni)
Perché volete dargli l’Italia? (di Cosimo Filigheddu)
Quel gran genio di Lucio Battisti (di Giampaolo Cassitta)
Emma Marrone: la bellezza per la vita. (di Giampaolo Cassitta)
La sostenibile leggerezza di Mahmood e i porti aperti di Sanremo (dal divano di Giampaolo Cassitta)
La rivoluzione musicale di Claudio Baglioni. (dal divano di Giampaolo Cassitta)
Per limonare come vi organizzate? Ecco perché Sanremo è importante (dal divano di Giampaolo Cassitta)
La risorsa aurifera dell’idiozia (di Mimmia Fresu)
Viaggio A/R poltrona-poltrona via Pacifico (di Roberta Pietrasanta)
A quanto dolore altrui corrisponde un posto di lavoro in Sardegna? (Di Mimmia Fresu)
Ai furbi l’immigrato irregolare conviene due volte (di Mimmia Fresu)
Provaci ancora, Michele (di Maurizio Concas)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.827 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design