Conoscendo Roberto mi sembra di vedere la scena che si è conclusa, dopo una mattinata di straordinaria follia, con la resa dello squilbrato.
Roberto è, nonostante i suoi cinquantacinque anni, un ragazzo, buono, un gigante, carabiniere per vocazione, come lo è stato suo fratello Walter, caduto insieme a Ciriaco Carru a Perde Semene il 16 agosto del ‘95. Me lo immagino Roberto, mentre si presenta in quella casa messa a soqquadro da uno dei tanti che hanno fatto un percorso sbagliato, che non ci sono più con la testa, che mettono a dura prova i sentimenti degli anziani genitori, che speravano di trascorrere in altro modo l’età della pensione… Me lo immagino Roberto, di fronte a quel ragazzo che, ironia della sorte, si chiama proprio Walter, come suo fratello e suo figlio, al quale ha dato il nome del fratello eroe… – Ajò, Walter, smettila di fare cazzate! Ma cos’hai fatto a tuo padre e a tua madre? Ma basta, dai, vieni fuori, no’ fa’ cazzaddi chi è peggiu.. e non fai che aggravare la tua posizione. Me lo immagino Roberto, che riesce a far uscire i genitori, feriti più nell’animo che per i colpi subiti, che hanno bisogno di cure. Me lo immagino Roberto che si avvicina al giovane con quell’aria da fratello maggiore, ma severo: – Che cazzo hai fatto? Dai vieni fuori.. Ed esce fuori quel giovane esagitato, che ha un coltello in mano e prima ancora che Roberto se ne renda conto, lo ferisce all’addome e si chiude in casa. Me lo immagino Roberto, ferito ma non annientato, che attende seduto su un muretto l’arrivo dei soccorsi, tranquillizzando i colleghi… In un attimo la città vive momenti di grande confusione, voci che si rincorrono più veloci delle sirene delle ambulanze e delle auto delle forze dell’ordine, e una schiera di curiosi che per tutta la mattinata ha atteso la “fine della trasmissione”, una trasmissione che ci ha proiettati alla ribalta dei notiziari, facendo temere un epilogo come quello di Velletri. Alla fine grazie a psicologi, psichiatri e forze dell’ordine Walter si è consegnato e credo che per un po’ smetterà di dare di testa.. Storia di ordinaria follia di giovani distrutti da una vita spericolata alla ricerca di una felicità che non ti possono dare né pastiglie, né farmaci, né droghe, ma anche storie di un eroe per caso per il quale in molti abbiamo trepidato. Auguri di pronta guarigione Roberto!
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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