Quando ero bambino si beveva l’Idrolitina. Fatta, naturalmente, con l’acqua dell’acquedotto. Acqua che si poteva bere dal rubinetto o versandola in un bicchiere e che non aveva necessità di essere idrolitinizzata: era buona e sana anche se spesso, come oggi, manacava. Soprattutto nei pomeriggi d’estate, gli stessi – tanto per intenderci – di Azzurro. Cos’è l’Idrolitina? si chiederanno i più giovani, magari pensando a un qualche disinfettante in grado di rendere bevibile la brodaglia che ci propina Abbanoa. Idrolitina era una cartina di polvere bianca che si metteva in una bottiglia d’acqua di rubinetto, subitamente si tappava e dopo un paio di minuti avevi una meravigliosa bottiglia di acqua frizzante. Tutto qui. All’epoca scattavano subito i confronti: c’è chi diceva che fosse meglio la San Martino e chi la Santa Lucia. Ma la mamma metteva tutti in riga: costa molto meno e sappiamo persino con che acqua è fatta, quella del rubinetto. Che notoriamente non solo era sana ma anche buona. Poi i tempi sono cambiati, l’Idrolitina è stata pensionata da nuove mode ma, soprattutto, da una maggiore ricchezza. L’acqua nelle bottiglie di vetro è stata sostituita da quelle in bottiglie di Pet, la sapida acqua minerale di dietro casa sostituita da insipide acque dove le molecole di sodio possono fare solo il solitario. Ogni tanto in tv guardo perplesso lo spot di una macchinetta che “bollicinizza” l’acqua e ci farebbe risparmiare la fatica di caricarci cartoni e cartoni di acqua minerale. Sarebbe interessante, ma a Sassari da mesi (se non anni) l’acqua propinataci da Abbanoa non solo non è bevibile ma ne è sconsigliato persino l’uso in cucina. Non basterebbe neppure la speciale Idrolitina contro il gusto di cloro. Qua è questione di manganese e altri metalli. Il bollicinizzatore è quindi assolutamente inutile nonché pericoloso, ma il sorriso dell’attore che lo propaganda mi ricorda tanto quello della signora che in tv (rigorosamente in bianco e nero) preparava l’Idrolitina. E bambini accorrevano a frotte per bere. E io mi lavo persino i denti con l’acqua minerale…
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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