Non ho più voglia di ricordare Auschwitz.
Mi sono stancato.
Sono passati 70 anni dalla liberazione di Auschwitz e io ne ho 62.
Da quando ho l’età della ragione so di Auschwitz e non ho mai pensato che riguardasse solo gli ebrei.
Infatti non riguarda solo gli ebrei.
Sono uno di quelli che pensava che “Mai più Auschwitz” fosse così ovvio che non ci fosse nemmeno bisogno di dirlo: noi, semplicemente, non l’avremmo più permesso.
La rivoluzione, del resto, era lì, dietro l’angolo.
Eja, di quelli ero.
Avremmo costruito un mondo in cui Auschwitz fosse semplicemente inconcepibile.
Invece non abbiamo combinato nulla di nulla, se non costruire, con la nostra rivendicazione di libertà individuale, la base psicologica e culturale per la controrivoluzione liberista.
Abbiamo distrutto le basi culturali della società dei nostri padri perché volevamo scopare prima del matrimonio: più che comprensibile.
I nostri figli si ritrovano a DOVER scopare al di fuori del matrimonio, semplicemente perché non hanno i soldi per sposarsi e fare figli: ancora più comprensibile, ma non esattamente quello che volevamo ottenere noi.
Il liberismo è lineare: diritti individuali? Eja, ma poi ti arrangi!
Noi, ragazzini rivoluzionari di allora, abbiamo dato ai nostri nemici l’idea vincente: “Facciamoli scopare!”
Hanno mollato i bigotti e si sono inventati—almeno in Italia—i Berlusconi.
Ricci il situazionista (http://it.wikipedia.org/wiki/Situazionismo) e Drive In: figa poco vestita e disponibile: non è un caso.
Berlusconi è stato reso possibile dal ’68.
Quello che volevamo?
Non esattamente, ma era una delle cose che volevamo.
Quella ce l’hanno data.
Solo quella.
Gli costava poco—“Le donne? Tutte puttane!”—e quella ce l’hanno data.
Ci hanno preso tutto il resto.
E noi contenti, anche perché pensavamo che l’aggressività dell’uomo venisse dallo scopare poco, troppo poco.
“Mai più Auschwitz”, grazie a Drive In e Berlusconi.
Esagero?
Chi non ha mai guardato Drive In scagli la prima pietra.
Del resto, anche se Berlusconi non conosce il sardo, “Tirat prus unu pilu de cunnu…” lo capisce anche lui.
Semplice no?
Loro—i Berlusconi—sapevano quello che sappiamo tutti: “Cando cumandat sa conca de basciu …”
Gli è bastato sdoganare il bagassumine.
Cosa che sapevano bene anche i preti: ecco perché cercano sempre di controllare sa conca de basciu … degli altri.
Ma per scopare?
Per scopare bisogna piacere alle donne, eh!
E le donne…
Le donne?
Tutte puttane!
Soldi ci vogliono, mi’!
Dinari!
Che sennò col cazzo che coddi!
Ci vuole la macchina giusta.
E i vestiti giusti.
E il resto.
Sennò col cazzo che coddi!
“Cando cumandat sa conca de basciu …”
Berlusconi, dicevamo …
Chissà da dove l’avrà presa l’idea?
Il neoliberismo è tutto qui: “La mia è più lunga della tua!”
Sennò: “Il mio conto in banca è più lungo del tuo!”
Basta poter dire che tu coddi più degli altri.
O che almeno potresti, visto che “Le donne sono tutte puttane!” e “Il mio è più lungo del tuo.”
I diritti naturali dell’individuo, insomma.
In questo mondo, una volta all’anno, si ricorda Auschwitz.
In questo mondo, Auschwitz è diventato “Io sono più vittima di te! Io sono la vittima più vittima di tutti!”
L’importante è averla più lunga, qualsiasi cosa sia.
Ma qui entrano in gioco altre follie.
Da quando il cristianesimo è diventato religione di stato—quasi 2000 anni fa—essere vittima è sexy.
Vittima = redentore, n’est-ce-pas?
Il cristianesimo ha ribaltato un concetto prima granitico: la vittima è uno sfigato.
Dal cristianesimo in poi, la vittima è un vincitore, che può garantire la redenzione degli altri.
E se lui, da vittima rispettabile, è morto, il potere di redimere passa ai suoi eredi-vicari.
Basta appendere un cadavere sanguinolento alla finestra e si ha il diritto di commettere qualsiasi porcheria.
In suo nome, è ovvio!
Ecco tutte le croci che occupano tante di quelle bandiere degli stati-nazione europei.
In nome di quel poveraccio che forse veramente è stato sottoposto al supplizio della croce, i cristiani si sono scannati a vicenda per secoli.
E i preti hanno ammazzato per conto loro milioni e milioni di altri cristiani.
In nome di una vittima-redentore.
Auschwitz, dunque.
Auschwitz come la Pasqua cristiana.
Basta appendere sei milioni di cadaveri sanguinolenti alla finestra e si ha il diritto di commettere qualsiasi porcheria.
Ricordare stanca.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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