Pocos, locos y mal unidos. Bastasse questo a descrivere il popolo sardo; invece no, non basta questo luogo comune. Siamo pochi, matti, disuniti, male informati, patetici ed opportunisti. Ma non tutti, per fortuna. Qualche giorno fa ho letto una lunga disquisizione sul il progetto della chimica verde, un mix di illazioni, allusioni, informazioni distorte, alcune palesemente inventate ed altre confutabili con dati alla mano. Il fatto più assurdo è che si confonda la centrale di riserva alla centrale a biomasse (che comunque non verrà costruita) con la centrale elettrica di Versalis, sostenendo che quest’ultima sia anche un inceneritore, il quale brucerebbe “residui speciali tossico nocivi”. Nel protocollo sulla chimica verde, la caldaia di riserva non equivale assolutamente all’odierna centrale elettrica di Versalis; questo è riscontrabile dalle carte e dai progetti, depositati e resi pubblici. Le due centrali, a progetto, risultavano ben distinte ed avrebbero svolto compiti totalmente differenti, è utile precisare che la centrale a biomasse avrebbe dovuto bruciare solo ed esclusivamente gli scarti di produzione degli impianti di chimica verde (si parla di scarti vegetali). Le autorizzazioni AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) sono state rilasciate sulla base di precisi ed elaborati studi e progetti, vagliati dagli organi competenti e con l’ausilio di esperti del settore. Il FOK, rispetto ai comuni oli combustibili, ha la caratteristica di non avere alcun contenuto di zolfo e di metalli pesanti, a differenza dei BTZ ed ATZ (basso e alto tenore di zolfo). Ora, considerando che il FOK sia il miglior olio combustibile in circolazione, che la centrale a biomasse non verrà costruita e di conseguenza neanche la caldaia di riserva, qual è l’utilità di parlare di problemi che non esistono? Leggere certe cose non fa bene a nessuno; serve solo a gettare fango su una realtà già fortemente compromessa dalle politiche societarie che tendono alla dismissione di asset strategici della chimica nazionale. Non possiamo permettere che continui questa opera di disinformazione. E’ troppo semplice parlare di cancro ed indossare indumenti sintetici o scarpe con la suola in gomma (magari prodotta proprio nell’impianto gomme di Porto Torres), utilizzare l’automobile tutti i giorni, scrivere su un PC prodotto da materie plastiche di derivazione petrolifera e, alla fine, guardare solo nel proprio orticello. Dove sta la coerenza? Noi lavoratori crediamo fermamente nel progetto della chimica verde e della chimica sostenibile. Siamo sicuri di possedere sul territorio un bagaglio di conoscenze tecniche e scientifiche invidiabili in tutto il mondo. Le produzioni di acido azelaico e pelargonico sono di eccelsa qualità e per questo motivo riteniamo indispensabile che vengano confermati gli investimenti sul progetto.
La chimica verde è un’opportunità unica al mondo e sarebbe inaccettabile non proseguire su questo percorso di riconversione industriale.
Marco Dettori, lavoratore del petrolchimico di Porto Torres
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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