Partiamo da un dato. 8.000 Euro/anno (ottomilaeuro) E’ quanto lo Stato spende mediamente per ogni singolo cittadino italiano in età scolare per assicurargli un’istruzione. Quindi, prendendo a riferimento un percorso scolastico “tipo” di 16 anni, abbiamo la considerevole somma di 128.000 Euro. Lo Stato investe su ognuno dei nostri figli centoventottomilaeuro per renderli cittadini istruiti, liberi e consapevoli. Non male, eh?
Oggi è morto Tullio De Mauro. Un gigante dei nostri tempi. Tra le mille cose fatte e scritte, De Mauro ha da sempre denunciato l’analfabetismo di ritorno (detto anche funzionale). In pratica, dice De Mauro, meno di un terzo della popolazione italiana avrebbe i livelli di comprensione della scrittura e del calcolo necessari per orientarsi nella vita di una società moderna. Sintetizzando, in Italia è vero che abbiamo un tasso di alfabetizzazione del 99,2% ma di queste persone che sono andate a scuola, solo il 30% quando legge un testo scritto lo comprende e/o sa applicare la matematica studiata ai casi reali della vita (per non parlare dell’informatica e di internet).
La post-verità (post-truth). Questa parola l’avrete sicuramente già letta o sentita. Da qualche tempo i politici non parlano d’altro. Sarebbero le famose notizie “bufala” messe in circolo ad arte per danneggiare una parte politica o una persona o più banalmente per fare soldi grazie ai click. In questo caso “post” è da intendersi come “oltre”, il superamento della comprensione della realtà. La capacità critica, il porsi semplici domande, un semplice dubbio prima di aderire ad una affermazione o ad una verità proposta, tutto spazzato via. Su internet, in special modo sui social network, la verità è diventata un concetto astratto.
Adesso viene il bello. Tiriamo le fila. Cittadini 100% alfabetizzati non in grado di comprendere che una notizia riportata da siti quali “IlFattoQuotidaino” o la “GazzettaDellaSera” non è vera, di più, si indignano e la condividono a loro volta. Cittadini in possesso del diritto al voto che condividono sulla propria bacheca di Facebook deliranti proclami sulla privacy perché “Se la GUARDIA DI FINANZA consiglia di pubblicarlo sulla propria pagina, un motivo ci sarà…” (i puntini sospensivi, porco giuda, quanto li odio!) Ma la meraviglia sapete qual è? Per avere questo risultato, abbiamo investito come comunità (noi tutti) 128.000 Euro per ognuno di questi campioni.
Da dove ricominciamo?
L’autore dell’articolo ha un suo blog personale dove potete trovare questo ed altri post: www.pinellus.it
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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