Renzo Laconi nacque a Sant’Antioco il 13 gennaio del 1916 e morì nella giornata di oggi del 1967. Inutile girarci intorno: in questa puntata dell’Agenda ricordo il grande costituente sardo in chiaro riferimento a giorni nei quali la Costituzione potrebbe subire modifiche che a mio avviso ne travisano lo spirito. Laconi diventò antifascista a vent’anni, in pieno regime fascista, e aderì al partito comunista clandestino nel 1942. Fu quindi un grande rappresentante di quella minoranza di italiani dei quali si può dire che salvò l’onore dell’Italia. Nel 1946 divenne membro dell’Assemblea Costituente ed entrò a fare parte del ristretto “Comitato dei 75” incaricato di redigere la Carta. Togliatti aveva la massima fiducia in lui e gli delegò in pratica la gestione della linea del partito in seno all’Assemblea. Sono storici i suoi interventi su temi quali la sovranità popolare, la funzione della rappresentanza politica dei partiti, la garanzia dei diritti, la separazione dei poteri e il ruolo della magistratura. Tutti argomenti per i quali il contributo di Laconi venne considerato fondamentale da ogni forza politica. Nello stesso periodo affrontò sul piano politico e istituzionale il ruolo dell’autonomia e del sardismo. Enrico Berlinguer, che fu il suo vice quando Laconi ebbe incarichi dirigenti nel Pci in Sardegna, disse a questo proposito: “Insofferente e persino sprezzante verso ogni forma di sardismo esteriore e folkloristico, Renzo Laconi concentrò la propria attenzione e i propri studi sulle ragioni storiche e strutturali che hanno dato alla Sardegna una fisionomia e una collocazione del tutto originale nella società italiana”. Negli anni Sessanta, con straordinaria preveggenza, Laconi disse che la Costituzione sarebbe stata la maggiore barriera da abbattere per chi avesse voluto cambiare la regole che avevano garantito il progresso dell’Italia e la tenuta della democrazia anche nei periodi bui che il Paese aveva recentemente affrontato e superato. Per farlo, aggiunse, molti avrebbero parlato di una presunta inadeguatezza della Costituzione ai nuovi tempi. Ma l’unica inadeguatezza della nostra Costituzione, concluse, è quando non viene rispettata.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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