Finita la chemio devo iniziare il ciclo di radioterapia, radio per gli amici. Ancora non so quante sedute dovrò fare, me lo comunicheranno dopo l’esito della seconda PET che ho eseguito il 12 aprile 2014 Dopo qualche giorno torno a Milano per centratura e simulazione per la futura tomoterapia, una radio più evoluta e più mirata, così mi hanno spiegato. Mi vengono così tatuati sul petto dei puntini di riferimento, hanno la funzione dei crocini di registro tipografici, più discreti per fortuna, ma indelebili. Così prima di ogni seduta radio, mi posizioneranno sul lettino per “colpire” i posti giusti. Attendo dopo la simulazione, per conoscere la mia radiologa personale, ecco che viene a prendermi piacerepiacere e mentre ci dirigiamo nel suo studio, una delle operatrici che aveva eseguito la centratura ci dice
«Hai visto? La PET della signora è negativa»
Yo Yo, euforia e non da parte mia nonostante il mio contegno so che è un buon segno ma loro tutte hanno gioito per quel linfonodo guarito Yo Yo euforia portami via Yo Yo
Ma davvero sa, erano lì che si scambiavano “cinque” con le mani e altri saluti rap
dopodiché parte un videoclip con tecnica OneShot, sa quei pianisequenza dove la videocamera magari passa dall’uno all’altro.
Insomma dopo tutta questa gioia, entriamo nell’ambulatorio e lei mi spiega che essendo la PET negativa, significa che la chemio ha lavorato bene su quel linfonodo interno che non è stato tolto come invece è stato fatto con quello ascellare (assieme a tutti i suoi fratelli) PERÒ la radio, mi dice, va fatta e per quanto riguarda il piano, dovrò attendere che si riuniscano con oncologo e il medico che ha eseguito la PET. Insomma in equipe decideranno il piano terapeutico e numero sedute. Potrebbero essere 21 oppure 35. Per non sapere né leggere né scrivere, prendo in affitto una casa per 21 giorni in Ripamonti a un tiro di schioppo dallo IEO. A piedi sono circa 20 minuti, altrimenti il 99 mi porta direttamente lì in due fermate.
La stagione mi permette di fare belle passeggiate e ora è attiva la pista ciclabile (certo non è Amethyst Orchid Pantone. Questa la capiscono solo i sassaresi) e pedonale, così puoi passeggiar senza essere arrotato dalla furia milanese su quattro ruote.
Della mia vita meneghina (nojo vol-au-vent savoir) vi parlerò poi. Oggi invece vi spiego cusa l’è questa radio. Scoprirò il primo giorno di dover fare 35 sedute, così mi attivo subito per cercare un’altra sistemazione dal 22esimo giorno in poi. La troverò in un residence con monolocali, un po’ fuori mano rispetto all’appartamento ma poi scoprirò che va bene uguale. Il primo giorno mi danno un vademecum su effetti collaterali e accortezze da adottare etc
Ogni giorno, per cinque giorni alla settimana, esclusi sabato e domenica (anche se qualche volta potevi essere chiamato anche il sabato), mi recavo allo IEO al pomeriggio. Il mio orario indicativo era per le 15,30 e devo dire veniva rispettato praticamente sempre. Accettazione con una fila esclusivissima per chi doveva fare terapia e poi via nel piano interrato, sala d’attesa dove di volta in volta incontravi le stesse persone, poi ti chiamavano da uno degli spogliatoi, degli stanzini con doppia porta, una esterna sulla sala d’aspetto e l’altra interna per l’accesso ai macchinari. Entravi, chiudevi la porta esterna e iniziava l’avventura.
Sulla panca dello spogliatoio una pila di camici puliti, attendeva il turno, così preso quello in cima, spogliavo solo la parte superiore, coprendola poi con il camicino. Quando il macchinario era pronto, venivi chiamata per entrare nel luogo freeeeddo, dove poi sareste state sole tu e le radiazioni; una volta sdraiata mi mettevano sulle gambe una coperta mentre le braccia, tenute rigorosamente sopra il capo, venivano avvolte nel mio foulard/capigliatura.
Una volta posizionata, e per posizionata intendo che dei laserini dovevano cadere esattamente dove porto quei tatuaggi che perimetravano l’area da irradiare. Dicevo, una volta posizionata i medici escono e vanno nella loro cabina di regia, da dove potranno osservarmi e io dovrò stare feeeerma ma non solo feeeerma, proprio feeeerma ferma, perché un movimento comprometterebbe tutto, sai il solito prurito al naso? Il problema è che andrebbe a mio discapito visto che sulla sinistra si trova anche un organo di una certa importanza che non gradisce essere irradiato.
Così, in quella posizione con braccia sopra la testa, che pare stai prendendo il sole a Miami (i raggi c’erano), venivo infilata nel tubo e per tutta la sessione sentivo provenire da quel tubo dei tratratratra tratratratra che mi facevano pensare a dei topi o criceti che siano, che correvano in circolo, correndo sul tubo senza poterli vedere, sopra di me e poi sotto e ancora sopra e così via.
Una volta finita, il lettino si spostava verso l’esterno e sempre feeeerma aspettavi l’ok dei medici, rivestita e ciao sorcini
Sparo pixel alla rinfusa, del resto sono nata sotto un palindromo (17-1-71), non potevo che essere tutto e il contrario di tutto. Su una cosa però non mi contraddico «Quando mangio, bevo acqua. Quando bevo, bevo vino» (cit. un alpino)
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