L’obiettivo principale dell’emittente sarebbe la cristianizzazione e l’aumento nei credenti della fede e del cammino di santità. Il condizionale è d’obbligo e poi capiremo il perché.
I suoi costi di gestione vengono sostenuti fondamentalmente dalle offerte degli ascoltatori, ma anche da cospicui contributi pubblici e gli sponsor pubblicitari non sono ammessi. La legge finanziaria italiana del 2005 aveva stanziato un milione di euro per il potenziamento di emittenti radiofoniche nazionali a carattere comunitario: Radio Maria è stata una delle due beneficiarie (l’altra è stata Radio Padania n.d.r.). Come se non bastasse Radio Maria riceve le offerte anche attraverso il canale del 5 per mille. Evidentemente anche loro soggiacciono al detto “pecunia non olet”. E i soldi non puzzano nemmeno quando si usa la debolezza e la vecchiaia come fonte di raggiro.
Su Repubblica viene riportata la storia della signora Adele che ha 92 anni e ha ricevuto, come chissà quanti altri anziani, una lettera dal prete di Radio Maria (don Livio Fanzaga n.d.r.) che la esorta a fare un piccolo testamento olografo. L’avrebbe chiamato proprio così, piccolo testamento olografo per il quale, aggiunge, basta un foglio bianco e una firma. Probabilmente Adele non comprende bene il significato di quella esortazione che fa a botte con la frugalità e morigeratezza a cui il buon Dio esorta e delle cui parole la Chiesa si fa portavoce. Quanta consapevolezza può avere una 92enne che compila un bollettino per aiutare Radio Maria a diffondere il messaggio cristiano? Quanta lucidità può esserci in una 92enne che spera di riservarsi, donando i suoi averi, un piccolo posticino nel regno dei cieli?
E allora la lettera fa leva sulla carità di una signora novantenne e aggiunge “milioni di persone come te e come me ogni giorno sperano gioiscono e si consolano ascoltando Radio Maria, vuoi che lo facciano ancora in tanti, vuoi aiutare a portare nelle case la parola di Dio? Un lascito testamentario, anche piccolo, è un atto d’amore”.
Prosegue con un elenco di sette punti che, in un’escalation di qualcosa molto simile a una trappola, spingono il povero anziano a fidarsi: 1) condividi l’idea che Radio Maria ti informi sui lasciti testamentari? 2) non danneggi i tuoi familiari, non temere, a loro spetterà comunque una quota. 3) sai che per fare un testamento olografo basta un foglio bianco, scritto di tuo pugno, datato e firmato? 4) quali dubbi potresti avere rispetto alla decisione di fare testamento in favore di Radio Maria? 5) pensi che costi, non hai un notaio, non hai chi ti aiuti? 6) possiamo inviarti una Guida ai lasciti testamentari, uno snello opuscolo. 7) una persona di Radio Maria può contattarti direttamente. Dicci a che numero di telefono e a che ora. Lascia i tuoi dati anagrafici, spedisci tutto mettendo questi fogli nella busta allegata e preaffrancata, non costa nulla.
Allegano un bollettino con conto corrente prestampato qualora il povero malcapitato sia talmente allocco o a un punto tale di alzheimer da voler fare una donazione subito. Un piccolo acconto sul grosso del lascito, diciamo.
Io vorrei capire perché Vanna Marchi è stata giustamente processata e condannata per truffa aggravata e associazione per delinquere per aver raggirato ingenui telespettatori e questi qui no? Dio vede e provvede, si sa, ma la sfacciataggine degli astuti contabili di Radio Maria va oltre: raggira e aggira. Loro chiedono in nome di Dio, facile no?
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design