La nostra assurda storia inizia un lunedì piovoso, l’unico lunedì piovoso di questa caldissima estate algherese: Lunedì 10 Agosto. Per un chiosco stagionale la pioggia è un po’ come forare un copertone durante un viaggio, non te lo auguri mai, troppo tempo perso. Nel nostro caso l’ assurdo lunedì piovoso ci ha costretti a bloccare lo spettacolo con il dj, il nostro amato aperitivo musicale, a interrompere di fretta e furia l’esibizione del ballerino Nico e correre al riparo nei pochi metri quadri disponibili, pur di non bagnarsi. In una città meteoropatica come Alghero non potevamo che aspettarci un assurdo lunedì piovoso poco frequentato in quel del Lido. Nonostante tutto invece i nostri clienti affezionati, finito il diluvio, vengono a trovarci; si lavora, tranquillamente, come il giorno dell’apertura avvenuta a maggio, con il sorriso sulle labbra, felici di vendere divertimento e professionalità, in un chioschetto fronte mare che in questa estate è stato trasformato nel centro nevralgico della vita mondana “made in Alghero”. Superiamo la mezzanotte in questo assurdo lunedì piovoso; le nuvole sembrano scomparse definitivamente, l’assenza del nostro dj e i dieci gradi in meno di temperatura si fanno sentire e i clienti ed amici iniziano a rincasare. Dal Bar vicino sentiamo delle voci, discussioni tra ragazzi: sono animate, forse troppo, non capiamo il perché; sfide tra amici pensiamo, forse qualche sguardo di troppo e in poco tempo si accende la scintilla. Si spingono sul marciapiede fino a “sfilare” , in questa bagarre di spintoni, proprio davanti a noi e poi sfumano verso l’altro chiosco più avanti. Tutto finisce in pochi minuti, un assurda rissa tra turisti e algheresi, un’infelice “animazione” che dopo anni trascorsi ad organizzare serate in discoteca, passa quasi inosservata. Caotica ma troppo veloce, perfino per permettere al servizio di sicurezza privata che garantisce l’ordine pubblico tra i chioschi, di intervenire. L’assurdo gruppetto di ragazzotti svanisce nella notte algherese lasciando tutti con un nuovo piccolo gossip da raccontare. La notte finisce e il martedì arriva portandoci nuovamente il sole, è il nostro campo d’azione preferito e tutto riprende come routine dall’aperitivo con la musica fino a tarda notte tra cocktails & spritz; l’assurdo lunedì piovoso resta un piccolo neo che nessuno sembra più ricordare. Echeggia tra alcuni amici e curiosi la notizia della rissa, “pour parler”, una scusa come un altra per movimentare la chiacchierata con l’amico davanti un buon mojito in un martedì fronte mare. Arriva così anche il mercoledì. La stampa sembra essere interessata al nostro assurdo lunedì piovoso: si riporta su alcune testate giornalistiche la cronaca della rissa, abbiamo conferma del fatto che erano stranieri, probabilmente serbi, che hanno avuto a che fare con qualche indigeno, forse per futili motivi. Una rissa, in fondo, non è mai qualcosa di troppo intelligente: da qualsiasi parte la si guardi ognuno metterà sul tavolo le proprie ragioni. Un articolo forse esagera parlando di una mega rissa, ma ci sta, i giornalisti sono un po’ come noi organizzatori, si tende sempre a enfatizzare, ma la cosa mi lascia piuttosto perplesso. Ho come una strana sensazione, come il sesto senso da ragno di Spiderman, nel tempo ho affinato questa strana proprietà di anticipare gli eventi. Vuoi vedere che…
E’ mercoledi però, il nostro mercoledì latino e la serata animata dai nostri maestri di ballo caraibico si conclude tra migliaia di presenze. Sono presenti alla chiusura gli agenti della Questura di Sassari che ci invitano ad abbassare la musica, giunta al limite consentito dall’ordinanza. La serata è conclusa quindi non abbiamo nessun problema ad “accontentarli” e il tutto termina tranquillamente. Sono li per far rispettare le norme, è stata premura del nostro Sindaco chiedere direttamente al Questore un aiuto in più per controllare l’ordine pubblico della cittadina proprio in questi giorni verso il ferragosto. E’ giusto, ho sempre avuto massimo rispetto per le forze dell’ordine, è un servizio che contribuiamo a pagare con le nostre tasse ed è una garanzia averli presenti e attivi durante le serate, anche se non è mai successo nulla prima d’ora che potesse richiedere un loro intervento, ma è un po come l’airbag in macchina: vorremmo non sapere mai come funzioni ma siamo più sicuri perché sappiamo che è regolarmente montato e sarà pronto ad intervenire in caso di incidente. Certo, in questo caso l’airbag ci spegne l’autoradio superate le due del mattino, ma questa assurda funzione non abbiamo ancora capito come “disattivarla” e quindi abbiamo quasi imparato a conviverci. Sorge il sole sul giovedi 13 Agosto, siamo a due giorni da Ferragosto e dalla mattina i preparativi per “i giorni di fuoco” impegnano buona parte dello staff organizzativo. Abbiamo un lungo calendario di eventi in programma tra musica e spettacoli con ospiti di calibro internazionale per i nostri clienti, dobbiamo pianificare tutto nel dettaglio per evitare di essere sorpresi da assurdi imprevisti… ma, subito dopo pranzo, arriva un’assurda novità. La polizia si ferma al chiosco e si avvicina al bancone, vorranno bere un buon caffè, o forse una bibita fresca visto il caldo, ed invece no. Hanno una lettera, arriva direttamente dalla Questura; ci notificano un verbale di immediata chiusura per l’applicazione dell’ articolo 100 del testo unico di Pubblica Sicurezza per 15 giorni! Assurdo. Leggiamo i documenti appena notificati, li leggiamo più volte, intensamente: sono due paginette chiarissime dove una dietro l’altra vengono elencate considerazioni, rilevazioni, ipotesi. Scopriamo leggendo che hanno: “Accertato che dalle dettagliate e documentate informazioni attinte, il chiosco bar in discussione risulta ritrovo abituale anche di persone pregiudicate e pericolose che turbano e mettono in pericolol’ordine e la sicurezza pubblica, nonché il sereno e pacifico vivere delle persone senza che l’esercente si opponga o cerchi di frenare in qualche maniera sifatta pericolosa situazione”. Ritrovo abituale?? Pericolose persone pregiudicate?? Pericolosa situazione?? Restiamo allibiti leggendo queste parole e un sorriso inizia ad accennarsi tra le nostre labbra, sicuri che si tratti di un ottimo scherzo da parte di qualche amico che ha studiato perfino la collaborazione di un performen in abito da Poliziotto. Aspettiamo che spunti fuori dalla palma il giocherellone con lo striscione SCHERZI A PARTE, ma purtroppo non accade nulla. Le forze dell’ordine si apprestano a sigillare il chiosco facendo uscire tutti i dipendenti tra lo stupore di tutti i presenti. Stesso modus operandi anche per il bar vicino ma non per il terzo chiosco che era stato comunque teatro, insieme a noi, della rissa del lunedi. Assurdo penso io, 15 giorni di chiusura immediata per un ipotesi? Com’ è possibile che per una rissa durata cinque minuti, scoppiata sul marciapiede e non con dei nostri ipotetici clienti, possiamo essere coinvolti direttamente? Assurdo. Più di 50 dipendenti a casa tra le due attività. Ragazzi che lavoravano per pagarsi la rata dell’auto, l’affitto o anche solo per pagarsi una birra. Ragazzi, giovani lavoratori, mosche bianche in un Italia dove la disoccupazione giovanile aumenta ogni giorno. Assurdo. Nessun precedente, nessun altro episodio di pericolo, solo tanta gente, divertita e felice in un progetto di successo che ha visto spostare la movida algherese dal centro verso il Lido. Assurdo. Come si possa andare a colpire chi davvero può perdere qualcosa: l’impresa, le piccole partite IVA che aiutano a reggere l’economia di questo paese senza futuro. Per quale motivo il titolare di un bar deve essere responsabile di un cazzotto che un passante da e riceve da un altro passante davanti al proprio esercizio? Perché non paga chi ha dato il cazzotto e chi lo ha ricevuto? O, forse, qualcuno crede ci sia qualche interesse nel vedere certi spettacoli? Non è già una perdita di immagine per un locale avere un tale spettacolo imbarazzante nel marciapiede antistante alla propria area di somministrazione? Le domande assurde che ci vengono in mente sono tante, troppe. I fatti di cronaca cittadina ci ricordano episodi recentissimi dove clienti si presentarono in discoteca con una pistola in pugno, ma non si applicò l’articolo 100. Di giovani morti investiti d’avanti alle discoteche , ma non si applicò l’articolo 100. Di accoltellamenti, risse con bottiglie rotte e ragazzi sfregiati in bar poco distanti dal centro.. ma non si applicò l’articolo 100 di giovani clienti con fucile in mano presentarsi in discoteche e bar, ma anche in quel caso non si applicò l’articolo 100 del Regio Decreto n. 773 del 1931. Un assurdo giovedì 13 Agosto che ci lascia senza risposte… abbandonati da tutti, in mano agli avvocati, Ancora una volta, dopo il Music Wellness ci vediamo privati del diritto al lavoro nonostante tutte le autorizzazioni per svolgere il nostro servizio nel migliore dei modi sono tutte in regola. Un atto contro la professionalità, l’occupazione, il sano divertimento, l’evidente successo imprenditoriale. Chi darà risposte a questa assurda vicenda? chi darà risposte a cinquanta ragazzi disoccupati a 2 giorni da ferragosto??
Assurdo. Questo, scusate, non è un paese per giovani.
Marco Cassitta.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
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