Quello che è accaduto a Milano mi ricorda un episodio, per dire la verità più innocente. Non saprei precisare se ero all’ultimo anno del liceo o al primo anno di università, ma certamente ero a Nuoro. Uscimmo una notte io, due compagni della FGCI e uno della FGSI per provare anche noi l’ebbrezza delle scritte politiche sui muri. Complice l’inesperienza e il fatto che il nostro “palo” non era un corazziere, ci sorprese una autopattuglia di PS prima ancora che iniziassimo a scrivere sulla facciata di una casa ex GESCAL, un piccolo condominio di case popolari riscattate dagli assegnatari. Fummo identificati e le bombolette ci furono sequestrate, ma non avendo ancora commesso il fatto, la cosa si limitò a un verbale. Tuttavia il capo pattuglia ci ammonì piuttosto esplicitamente: “Io abito proprio qui e la facciata l’abbiamo rifatta da poco. Vi è andata bene, perché se i miei coinquilini vi avessero pescato, non avrebbero chiamato la polizia. Fate in modo che non vi ricapiti qui, se volete salvare il culo”. Ci abbiamo riso per anni. Ma la lezione era stata chiara.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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