Quello che mi preoccupa – e mi preoccupa veramente – è questa necessità di dover fare a meno dei partiti, come se la politica fosse altra cosa e i partiti rappresentassero esclusivamente giochi e intrallazzi di potere. Quello che mi preoccupa – e mi preoccupa veramente – è che messa così, la questione rischia di essere seria e credibile, grazie soprattutto a chi ha portato i partiti a divenire, negli anni, luoghi di intrallazzi e giochi di potere. Quello che mi preoccupa – e mi preoccupa veramente – è che due dei candidati più prestigiosi in gara per la poltrona a sindaco di Sassari dichiarino più o meno la stessa cosa. Campus e Brianda, infatti, hanno più o meno affermato che loro si candidano ma “al di fuori” dei partiti. Ci sono stati, è vero, certi distinguo, ma la sostanza non cambia: non vogliono essere rappresentati e non vogliono rappresentare un partito specifico. Come se far parte di una compagine politica fosse una vergogna o una iattura. Sono cresciuto a pane e partiti e rappresento – me ne rendo conto – un passato gonfio di ideologie. Rappresento anche – ma non me ne dolgo – una certa sfera di sinistra storica, innamorata delle lotte sociali e speranzosa di lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. Sono uno innamorato delle proprie illusioni e faccio parte di un gruppo fortemente ideologizzato, convinto che i partiti – e quindi l’unione, la lealtà, il senso dello Stato, l’etica politica – rappresentino ancora qualcosa, pur se in vita mia non ho avuto mai la tessera di un partito politico tenendo in tasca solo quella del sindacato. Qualcosa si è mosso nell’universo politico e c’è stato, da tempo, il superamento dei partiti. Pian pianino si è mostrato il self made man, il nichilismo più sfrenato, l’autarchia politica che ci ha raggiunto e soppiantato. Quello che mi preoccupa – e mi preoccupa veramente – è la voglia di integrarsi ed innamorarsi di qualcosa che dovrebbe fare paura: un mondo a senso unico. La dialettica e lo scontro sono il pane della democrazia anche se hanno un costo, anche se necessitano di sforzi immani. Quello che mi preoccupa – e mi preoccupa veramente – è che ci siamo dimenticati quanto sia difficile costruire e mantenere un contegno democratico. I partiti dovrebbero ragionare soprattutto su questo altrimenti sono costretto a dare ragione a Campus e Brianda. Fatemi sapere.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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