“Una bugia, ripetuta e divulgata con insistenza, diventa mezza verità”
Questa frase, che altro non era che una bieca e tetra formula di marketing della menzogna, la partorì uno degli ideatori e promotori del nazismo, Goebbels. E la propaganda nazifascista seppe farne buon uso, anche perché aveva gioco facile, essendo essa stessa fonte unica di disinformazione mediatica, su delle masse in buona parte analfabetizzate e ridotte alla fame, ma non fu la sola ad utilizzarne l’enunciato.
Questa formula continuò a restare valida anche nel dopo-guerra e a farne uso, ad applicarla, da allora sino ad oggi, sono state parecchie delle parti in causa fra guerre fredde, guerre preventive e guerre al terrorismo. Parrebbe quindi incomprensibile, oggi, il doversi schierare a difesa di popoli e persone che lottano per la propria libertà, identità ed autodeterminazione, di fronte a fatti che di accettabile o giustificabile non hanno proprio nulla, eppure.
L’argomento più utilizzato da chi, da questa propaganda priva di contraddittorio, si è lasciato banalmente convincere, è quello che “non si può difendere Hamas”, che i suoi razzi lanciati contro Israele (che poi sarebbe Palestina, una Palestina occupata con l’uso della forza e di continui e pesanti soprusi) “siano la vera causa/ragione delle stragi in atto su quei territori.”
Una frase vuota, priva persino di supporti storici, quanto sbilanciata, se solo ripensassimo al giudizio che invece destiniamo a vicende simili ma che ci riguardano da vicino, oppure ad altre, dove la storia ci ha visto e ci vede come invasori invadenti di stati sovrani.
Pensiamo ai nostri partigiani, alle loro azioni di guerriglia contro il nazifascismo e l’occupazione del nostro paese; alle rappresaglie, pesanti e disumane, che ne seguirono. Una per tutte, le Fosse Ardeatine. Pensiamo, almeno per un attimo, a cosa sarebbe stato della nostra Resistenza se, anche a quel tempo, l’avessimo pensata come oggi la pensano in tanti sulle azioni e sull’esistenza di Hamas in terra di Palestina. Ai bombardamenti che riguardavano abitazioni e popolazioni civili, sino alla crudeltà delle due atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Pensiamoci e proviamo ora a capire il perché, fatti decisamente più gravi dei quali siamo stati e siamo ancora “complici”, debbano essere visti con un occhio diverso. Pensiamo a quanta propaganda ci sia stata propinata, affinché vedessimo l’arabo, l’Islam ed il Corano come mali assoluti dello scorso e di questo secolo e cerchiamo di comprendere, ma seriamente, quanto davvero conosciamo di tutto ciò oltre a quello che ci raccontano i media e la storia mainstream, ancora in mano a precisi e davvero poco credibili “scrittori”. Ma odiare qualcuno o qualcosa che non si conosce è odiare i fantasmi che aleggiano nel nostro cervello, quindi noi stessi.
La “buonafede malriposta” è malafede, non ci sono alternative. E nel tempo di internet e della globalizzazione, l’ignoranza continua ad essere una seria colpa, non una necessità. [gavin®icci]
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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