Quattro luglio 1972, cinquant’anni fa. Ingrid Krause, tedesca di 34 anni, è in vacanza in Sicilia e si è seduta con alcuni amici al tavolino di un bar di via Roma, a Ragusa.
Indossa dei pantaloncini corti e tiene le lunghe gambe accavallate. Proprio in quel mentre transita davanti a lei Carlo Scribano, che non è un signor nessuno ma piuttosto il primo pretore della città.
Oggi nessuno ci farebbe caso, alle cosce esposte al pubblico di una tedesca, se non per godersi in pace lo spettacolo.
Ma il 1972 era un altro tempo e le cose andarono diversamente.
Il giudice, ritenuta poco consona la posa della turista, chiamò in causa la polizia femminile e fece convocare in pretura la malcapitata Ingrid. Alla quale sembrò di sognare, quando le vennero fatte presenti le contestazioni in materia di pubblica decenza mossele dal magistrato.
Venne chiamata l’Ambasciata tedesca e alla turista venne assegnato un avvocato, ma nel frattempo era stata già elevata nei suoi confronti una multa di lire diecimila.
Nel decreto si leggeva che la donna era stata sorpresa “a sedere in luogo pubblico in atteggiamento contrario alla pubblica decenza con il tenere le gambe accavallate sì da mostrare completamente nuda la coscia sinistra”.
Non fu l’unico caso, perché molti magistrati siciliani in quegli anni scatenarono una guerra contro gli hot pants, giudicato indumento immorale.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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