Avete mai provato a scrivere una canzone quando siete perdutamente innamorati? Beh, io come tanti adolescenti l’ho fatto e lo spunto me lo ha regalato Mario Tessuto con “Lisa dagli occhi blu”. La canzone era uscita nel 1969 ma in seconda B ci finii nel 1971 e mi innamorai perdutamente di Antonella. L’unica cosa che andava bene in quella canzone era la frase “classe seconda b, il nostro amore è cominciato li”, tutto il resto non combaciava.
Antonella aveva gli occhi marrone e non blu, capelli a caschetto (ma, forse, da piccola le trecce le aveva portate) e, tra le altre cose, Antonella non mi aveva mai chiamato amore e nei suoi pensieri probabilmente non c’ero mai stato. Un pasticcio. Ma mi ero fatto persuaso (come il Commissario Montalbano) che quella canzone era fatta per Antonella dagli occhi marrone. Cominciavo a strimpellare la chitarra e conoscevo quasi esclusivamente il giro di Do (successivamente non ho fatto molta strada e sono rimasto più o meno da quelle parti). Anche il ritornello “ la primavera è finita, ma forse la vita comincia così” poteva andare, nel senso che mi ero innamorato di Antonella proprio a primavera, ma il resto? Passai le serate davanti al quaderno, con gomma e matita e riuscii a scrivere, sulla musica di “Lisa dagli occhi blu” la mia prima canzone dal roboante titolo: “Antonella, sei proprio tu”. Vi lascio immaginare le prove di settimane e l’adrenalina della composizione e poi, finalmente, la feci ascoltare a lei, Antonella dagli occhi marrone. Cominciai con la prima strofa. “Antonella sei proprio tu, mi piaci anche senza gli occhi blu, piove silenzio tra noi, vorrei parlarti ma te ne vai. Classe seconda b, il nostro amore è cominciato lì, Antonella sei proprio tu, quella ragazza con il nasino in su”. Non ho mai capito perché Antonella mi lasciò da solo con la chitarra e le mie strofe di pura poesia adolescenziale. Dopo qualche settimana scoprii che filava con un altro. Uno della terza effe. Un antipatico che non poteva entrare in nessuna canzone perché effe non poteva fare rima con niente. Quell’estate cantai per settimana “Lisa dagli occhi blu”. Poi, per fortuna, giunse l’autunno e poi l’inverno e con loro altre piccole storie e Antonella divenne un piccolo lontano ricordo con molto blu intorno. E io divenni un cantautore mancato.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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