Nel 1985, in Rai, precisamente su Rai 2, avvenne una piccola rivoluzione: un programma in diretta che cominciava intorno alle 23.00 e intendeva essere un salotto multicolore e molto pasticciato. Quasi impossibile in quei tempi dove le tv commerciali muovevano i primi passi. Chi lo condusse aveva precedentemente ideato e condotto, insieme a Gianni Boncompagni, un programma radiofonico divenuto negli anni un cult assoluto: “Alto gradimento”. Renzo Arbore condusse “Quelli della notte” con personaggi che sarebbero divenuti, nel corso del tempo, famosissimi. C’erano: Silvia Annichiarico, Nino Frassica, Maurizio Ferrini, Andy Luotto, Riccardo Pazzaglia, Marisa Laurito, Simona Marchini, Roberto D’Agostino, Giorgio Bracardi, Massimo Catalano. I tempi erano surreali e votati alla goliardia inframmezzata con una buona musica. Tra gli interventi più esilaranti ricordo quelli di Massimo Catalano, un ottimo musicista che suonò, tra l’altro, con Lucio Dalla e Luis Armstrong. Nella trasmissione notturna a lui era stato dato l’incarico di costruire affermazioni del tutto ovvie: “E’ meglio essere ricchi e in salute che poveri e malati”. Aveva una faccia rassicurante e un sorriso che regalava serenità. Il 2 maggio del 2013 Massimo Catalano ci lasciava all’età di 77 anni. Quella trasmissione è legata ad un periodo indelebile della mia esistenza e Catalano mi ricorderà per sempre che “è meglio essere allegri e spensierati che tristi e pieni di cambiali”. Ci si divertiva con poco, a quei tempi, ma erano tempi lievi con un dolce spessore.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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