Stiamo appesi ai sondaggi come d’autunno sugli alberi le foglie e cadiamo tutti sul viale come feuilles mortes (da Ungaretti a Prévert, oggi citiamo a nastro) quando scopriamo che il popolo non la pensa come noi. Un sondaggio del Corriere dice che la maggioranza degli italiani dà ragione a Salvini. Non avevo dubbi, sarà lunga. Custos, quid de nocte? (Terza citazione: sacra, questa volta). Eh, ne manca, ne manca. L’onda è così, questa volta: lunga, lunga, lunga. Comincio a pensare che, essendo io già vecchierello, quando finirà non avrò più neppure il fisico per mettermi a saltare di gioia. Se non peggio, come mi ha augurato di recente un signore al quale, più per togliermelo dalle balle che per affrontare il discorso, avevo detto di essere contrario alla caccia: “Vegano? Le auguro di mangiare verdure velenose. Ah, ah”. Gli avrei dovuto spiegare che non sono vegano e neppure vegetariano (non credo comunque che conoscesse la differenza) e che comunque l’essere contrari alla caccia non c’entra niente con le proprie scelte alimentari? Forse. Noi di sinistra dovremmo essere sempre ragionevoli e dare l’esempio. E invece ho malamente celato un ineducato gesto apotropaico e poi l’ho mandato affanculo con un’alzata di spalle. Se gli avessi detto che oltre che contro la caccia sono anche contro questo governo, probabilmente avrebbe direttamente eseguito la sentenza. Durerà, durerà. Chiedono i documenti a quelli che infastidiscono il ministro con uno striscione sul caso Regeni, lo stesso ministro avrebbe detto che è in atto un complotto per non far fare figli agli italiani importando negri già confezionati e svezzati, ancora lui si chiede cosa c’è di male a intitolare una via ad Almirante. E i sondaggi volano. E cosa vuoi che ti dica? L’altro ieri, in una di quelle improvvisate divulgazioni storiche che ogni tanto capitano in tv (per fortuna capitano anche trasmissioni di storia con i controfiocchi) un tale ha detto che il consenso a Mussolini ha cominciato a diminuire dopo le leggi razziali “che gli italiani non volevano”. Ma chi te l’ha detto? Dove l’hai letto? Studiala, la storia, prima di raccontarla. E così scoprirai che il “consenso” ha cominciato a vacillare dopo le prime bombe degli alleati. E anche dopo le prime e le seconde bombe, quando i tedeschi in casa nostra facevano retate di ebrei per mandarli nei loro campi di concentramento, a fornire nomi e indirizzi erano gli italiani. L’unica consolazione è che nella Francia occupata non è che fosse molto diverso, per non parlare della Germania. Quindi, a che punto è la notte? Amico, comprati una lampadina. E’ appena cominciata.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
3 ottobre 2013: la strage di Lampedusa (di Giampaolo Cassitta)
Il prete e il povero (di Cosimo Filigheddu)
I giornali di oggi (di Cosimo Filigheddu)
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Guarderò Sanremo. E allora? (di Giampaolo Cassitta)
Quel gran genio di Lucio Battisti (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.705 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design