Perché chiedere agli studenti di lavare i bagni della scuola che frequentano dovrebbe essere considerata una punizione o un deterrente? Io non ci vedo nessuna punizione, io ci vedo solo una chiamata al senso di responsabilità che l’essere cittadini impone. Io ci vedo una lezione di umiltà, tanto più utile di molte noiose spiegazioni estratte dai bolsi programmi ministeriali, la interpreto come un modo per mettersi nei panni di chi, ogni giorno, rende le scuole vivibili e dignitose per 900 euro al mese. I bagni sono una parte degli spazi comuni che quei ragazzi frequentano, uno spazio della loro vita quotidiana. I ragazzi dovrebbero avere tutto l’interesse a tenerli in condizioni decenti. Se non lo fanno, è giusto che contribuiscano col loro tempo e il loro impegno a restituire il decoro ad un bene di tutti, che hanno ereditato e dovranno lasciare in condizioni decorose alle generazioni che verranno. Cosa c’è di fascista in questo buon senso? È anche una dimostrazione di rispetto verso i bidelli che hanno pulito quei bagni, ma il cui lavoro è stato vanificato dallo scarso senso di responsabilità di qualche studente. Essere parte dello Stato significa difenderne il patrimonio da vandali o balordi. Ai ragazzi, convinti che lo Stato significhi solo corruzione o regole da rispettare, bisogna insegnare principalmente il senso del dovere, del condividere civilmente spazi comuni. Da quando in qua sporcarsi le mani per rendere migliore il mondo dove viviamo è diventata una punizione? Che lo pensino i genitori, spiega molto i comportamenti dei loro figli.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.021 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design