Leggo sul giornale della donna straniera espulsa perché esercitava la prostituzione soprattutto con una clientela di anziani. In realtà pare non fosse in regola con il permesso di soggiorno, ma il riassunto del titolo è qualcosa del tipo “Prostituta cinese adescava i vecchietti alla stazione: espulsa”. Se stessimo a sottilizzare dovremmo aggiungere che, stando alla voce popolare (lo specifico perché tutti i miei numerosi amici spiritosi e rompiballe diranno che essendo vecchio ne possiedo invece una conoscenza diretta), la più importante e antica adescatrice di vecchietti di questa città è al contrario una sassarese doc, che nessuno si può sognare di estradare. Vedi le ingiustizie. Comunque il problema non è questo. Quando ho letto il titolo sull’online del giornale, sono andato a vedere i commenti. Mi ricordavo infatti di un altro titolo su una “rissa tra prostitute cinesi” e del rigurgito di improperi che la notizia aveva suscitato contro questi “bastardi di immigrati”. E in quell’occasione pensai a una spaventosa rissa tra prostitute made in Sassari alla quale avevo assistito da bambino all’angolo tra via Canopolo e largo Pazzola, dopo la quale si lavò il sangue dalla strada a secchiate d’acqua. Ed erano tempi in cui l’immigrazione non c’entrava niente, visto che i cinesi li vedevi soltanto al cinema nei film di guerra, anche se quelli erano giapponesi. Insomma, l’ennesima dimostrazione che i razzisti sono tanti, parlano tanto, alle volte contano tanto ma che, come in ogni tempo, non capiscono un cazzo. Ho quindi letto i commenti e mi si è aperto il cuore, perché ci ho trovato, invece del razzismo e dell’ignoranza, due tra i più diffusi caratteri che la credenza popolare attribuisce alla mia bella città e dintorni: l’intelligente tolleranza con implicito senso di accoglienza e l’ironia. Eccone uno, a esempio: “ ….Ma considerarla adescatrice di vecchietti mi sembra troppo! Diciamo che i vecchietti che ci sono andati e non solo una volta io li considererei vecchi schifosi depravati”. Quest’altro, poi, il cui senso profondo sottoscriverei se si dovesse rimodulare la legge che punisce lo sfruttamento della prostituzione: “Che schifo di uomini che non sanno resistere , se non ci fossero clienti non ci sarebbero neanche prostitute, di qualunque razza siano, inoltre il fatto che questi signori siano ultrasettantenni non significa nulla”. Che a parte l’utilizzo improprio della parola “razza”, non è davvero male come verità profonda. E infine il settore ironia: “Tutti i giorni passo lì, anche più volte al giorno: nessuno che mi adeschi. Come è questa storia?”. Ma quello geniale nella sua semplicità è relativo al fatto che, poiché l’operazione è stata compiuta dai vigili urbani, nell’online, sopra il titolo che parla della prostituta cinese, campeggia la foto di una imponente guardia municipale che troneggia severa sulla sua motocicletta. E il lettore chiede: “Ma è quella della foto?”. Conoscendo i miei amici del giornale sono sicuro che saranno stati i primi a riderne di gusto.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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