“Gli Stati si devono riconoscere e sostenere una visione di due Stati per due popoli”; all’interno di un luogo martoriato può essere un buon punto di partenza. Dentro gli Stati però ci sono gli uomini e quindi, riconoscendo le bandiere si devono riconoscere, gioco forza, anche le persone. Soprattutto le persone. Questa visione pacifista e conciliante l’ha espressa il premier israeliano Netanyahu all’alto rappresentante per la politica estera Mogherini. Belle parole. Già. Peccato però che il provvedimento del primo nuovo governo israeliano prevedeva il divieto, per i palestinesi, di utilizzare gli autobus per recarsi da Tel Aviv ad Ariel, in Cisgiordania, dove lavorano motissimi palestinesi che, tutti i giorni, devono affrontare il viaggio. Gli israeliani, da sempre, confondono la sicurezza con la “loro” sicurezza e la democrazia con “il loro modo di osservare il mondo”. Gerusalemme ha da molto tempo ormai gli occhi di un felino attento, sempre pronto a fuggire o ad azzannare. Tra le strade di una città bellissima c’è sempre quella paura che ti trasporta e che non serve. Sembra quasi un biglietto da visita: gli israeliani hanno il terrore che tutto possa saltare da un momento all’altro. Vietare di utilizzare l’autobus ai palestinesi è però una vera apartheid e bene ha fatto il premier a fermare il ministro-falco e bloccare sul nascere questa mostruistà. Moshe Yaalon, durissimo ministro della difesa ha detto, comunque, che ci riproverà. Difficile trovare momenti di gioia dove volano i falchi e dove i “giusti” sembrano aver preso altre strade ormai da tempo. Non può esistere un popolo che divida gli uomini in questo modo e pretenda di sedersi al tavolo della pace. Anche San Francesco, a questo punto, avrebbe qualcosa da obiettare.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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