Il cinema è il racconto della vita. E’ l’amore che sboccia, l’odio che attanaglia, la paura che giunge, l’angoscia che corrode. Shinning, per esempio. Un film sublime. Eppure quando il bambino corre con il suo triciclo nel lungo andito e gira, chiudo sempre gli occhi. Per tutte le volte che l’ho visto, l’immagine delle due bambine è l’essenza totale del cinema. Se riesci a piangere è cinema. Se riesci a ridere è cinema. Se riesci a capire, non capire, innamorarti, singhiozzare è cinema. Se Mastroianni è Snaporaz, o il volto dei soliti ignoti, oppure il Bell’Antonio è cinema. Se Monica Vitti cammina con il suo culo a mandolino in “io so che tu sai che io so” è cinema. Se Alberto Sordi ti guarda mentre mangia la pastasciutta, se Massimo Troisi si ricorda che deve morire, se Marlon Brando ti mostra l’orrore del Vietnam, se Richard Gere si innamora di una puttana è cinema. Vita che cammina dentro l’esistenza di tutti noi. Perché il cinema è Cary Grant, Indiana Jones ma è anche Bruce Lee e il suo furore che colpisce ancora, è l’indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, è Titanic, Tutta colpa del paradiso, è il signor quindicipalle, Manhattan e Los Angeles. E’ Nanni Moretti con le parole che sono importanti, è Giancarlo Giannini travolto da un insolito destino. Tutti guardiamo il cinema, tutti vediamo il cinema o, come diceva mia nonna “il cinematografo”. Oggi è il compleanno di Giuseppe Tornatore, nato il 27 maggio del 1956. Il suo film “nuovo cinema paradiso” è il condensato di questa grande passione. Auguri a lui e al cinema.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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