Scrive la mia amica Lalla in un post accorato come solo lei sa fare: “Mandare proiettili a politici regionali e comunali, come anche cercare di far saltare un comune con una bombola di gas, sono certamente opera di gente malata, ma i mandanti morali hanno nomi e cognomi e sono sanissimi di mente. Hanno nomi e cognomi e profili facebook, sono quelli che fomentano odio sulle menti deboli, quelli che ti fanno credere che se sei disoccupato è colpa del comune, per esempio. Sono quelli che per la loro misera affermazione personale ammettono che si dicano le peggiori cose razziste per un like in più, sperando che si trasformi domani in un voto. Dietro ogni proiettile arrivato, per quanto non esploso, ci sono famiglie che vivono un’angoscia senza fine. Sì, quei proiettili hanno dei mandanti morali, e noi li conosciamo tutti. Massima solidarietà a tutti gli amministratori coinvolti”.
E c’è veramente di che indignarsi. Lo abbiamo denunciato spesso questo fenomeno che accomuna tutti quegli imbecilli ai quali, secondo il compianto Eco, internet ha dato diritto di parola, quelli che prima parlavano nei bar e subito venivano messi a tacere per le stronzate che emettevano.
Ma credo che sia stato persino riduttivo, Eco, nell’elencare quegli imbecilli, perché oggi, scorrendo proprio fb, trovi il docente universitario indipendentista che “Cosa volete che vi dica? Questa storia dei proiettili è talmente idiota e incredibile che non spreco la mia solidarietà” e sotto commenti dello stesso tenore: “Solidarietà a Pigliaru, però se fosse tutto inventato”?
Ancora: “E se si fosse inviato da solo la lettera con i proiettili”?
Poi c’è il sardo-sardo “…non mi diat ispantare…bat bortas chi su burricu cheret esser cumente unu cuaddu ma semper burricu abarrat” (trad.: non c’è da meravigliarsi…ci sono volte in cui l’asino vuole essere come un cavallo ma sempre asino resta).
E l’indipendentista spinto: “Se le è mandate da solo…tipico di un ascaro piddino”.
Poi la donna, quella che magari sostiene la parità di genere e la uguale rappresentanza nelle istituzioni: “Sarò cattiva ma ho pensato che le sia mandate da solo: chi può aver paura di un inetto del genere, tanto da doverlo minacciare”?
Ecco, questo è il livello del confronto, questo lo spessore di personaggi che si ergono a punti di riferimento nel panorama politico, intellettuale e sociale della nostra regione.
Chissà se questi intelligentoni si rendono conto che i matti, gli esaltati, i delinquenti proprio in questi atteggiamenti, in queste espressioni solidali trovano l’energia per compiere le loro imprese, l’incoraggiamento a progredire e se oggi hanno mandato dei proiettili, domani magari metteranno la bomba, che so, sul portone di casa del sindaco di Bultei, o incendiano l’auto del sindaco di Villacidro , o del vice sindaco di Esporlatu, o del dirigente del comune di Carbonia, oppure prenderanno a fucilate la casa del sindaco di Ottana Gian Paolo Marras o del sindaco di Desulo Gigi Littarru..
L’elenco è chilometrico!
Che dire? Complimenti per la trasmissione! Naturalmente la gran parte dei sardi esprime solidarietà al presidente Pigliaru e a tutti quelli che sono stati oggetto di gravi atti intimidatori, ma permettete di inviare un sonoro “vaffanculo” a quanti, con le espressioni sopra elencate, sostengono i delinquenti più o meno conclamati.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design