Ho letto che il parlamentare di Forza Italia Settimo Nizzi, già sindaco di Olbia, ha severamente rimbrottato l’Unione Europea sulle vertenza immigrati. Ha rilasciato una lunga dichiarazione, conclusa da questo monito: “L’Italia è la Sardegna stanno facendo fin troppo per arginare il problema del flusso degli immigrati, è tempo che gli altri Paesi capiscano che l’Italia non è la pattumiera dell’Unione Europea”. L’ho riletta diverse volte e su diversi organi di stampa per essere certo che avesse usato esattamente queste parole. Vado per sillogismi e cerco di seguire il filo del ragionamento di Nizzi. Secondo lui, a Bruxelles ci considerano “una pattumiera”. Perché? Si parla di immigrati, quindi “pattumiera” in quanto un luogo deputato a ricevere gli immigrati questo diventa. E se una terra diventa “pattumiera” perché accoglie immigrati, ne consegue che quegli immigrati saranno considerati rifiuti, mondezza, spazzatura, pattume. Eviterò di domandarmi se questi rifiuti siano da infilare nel bidone del secco o dell’umido.
Ci si indigna, ogni giorno, per la ferocia dei commenti sugli immigrati di cui sono infarciti i social. Ma cosa vogliamo attenderci, se tra gli eletti del Parlamento italiano vi è chi si esprime con un linguaggio così violento? Nell’educare i nostri figli al rispetto e alla pari dignità tra ogni essere umano, una volta contavamo di avere al nostro fianco le Istituzioni, espressione dei valori della Costituzione. Oggi sappiamo che da quelle Istituzioni ci dobbiamo guardare. Sappiamo che ai nostri figli dobbiamo indicarle, certo, ma come esempi cui opporre un rifiuto. Già, un rifiuto.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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