Sbiadiscono i colori delle pietre, le pennellate degli artisti, la rabbia dei colpi nel marmo, la delicatezza delle levigature, i solchi della penna sui fogli. Il tempo mangia le tele, buca le pagine, scioglie gli inchiostri, consuma i mosaici, corrode il bronzo, lascia facce senza occhi, dita senza mani, scrosta gli intonaci.
Crollano i tetti delle cattedrali, bruciano teatri, cadono colonne e sfigurano i capitelli, non c’è materia che resista se non quella che si posa nell’anima. Quando il pennello sfiora il cuore, la penna solca i ricordi, le mani levigano le curve della vita lasciando polveri a proteggerle, le note escono dallo spartito, l’arte e il suo cuore si posano sul tempo e lo sconfiggono. Quando succede si è toccato il confine. Tra materia e sogno. Non c’è nobiltà nell’arte, povera o ricca che sia, non c’è peso o misura se essa ha toccato il dentro, se ci ha lasciato un segno leggero, che si è fermato in noi. E la mano che ha levigato, scritto, accarezzato la tela, picchiato il marmo, forgiato il bronzo, trasformato le note dandogli la vita, sopravvive su ognuno di noi. E la mente ripercorre le strade che quelle mani hanno segnato. La musica tra le arti è la più leggera, ma cadendo lascia tracce che ci accompagnano ad ogni pensiero, restano dentro e si mischiano al colore delle nostre emozioni. Colora i ricordi disegnandone confini e storie. Stasera c’è un colore viola, che ciascuno sfuma dentro di sé. Suona una musica leggera, sì, ma che danza con l’anima. Buonanotte, piccolo Principe.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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