Io non ho la più pallida idea di quanto possa costare una pagina di pubblicità di un quotidiano locale. Non lo so, ma mi immagino parecchi soldi. E, come è noto, chi li ha (i soldi) li spende e spande come vuole. La Saras Raffinerie Spa ne ha molti, soldi. E oggi li ha spesi in un richiamo pubblicitario interessante, una sorta di super-autopromozione.
Dice (la Saras), che “Da sempre il nostro modo di fare impresa è all’opposto del pensiero dell’azione di chi sa unicamente battere i pugni sul tavolo e chiudere porte, dei professionisti delle critiche, (…), da sempre siamo diversi da tutti quelli che amano restare fermi a crogiolarsi in su connottu. Fare impresa per il nostro gruppo significa invece agire, osare anche; per andare avanti, per guardare oltre e migliorarsi. Perchè, come ha ammonito il santo padre, “Nella vita non si può tornare indietro, dobbiamo andare sempre avanti.. E chi va indietro, sbaglia”. E questa volta a dirlo, è qualcuno molto più importante di noi”.
Dunque l’ha detto anche Pope Frank, di andare avanti. E se l’ha detto il Pope tutto è giustificato, leggittimato e moralmente apprezzabile. Anche se Pope non stava pensando agli stili e alle strategie imprenditoriali ma a Don Giussani e ai ragazzi di CL. Ma poco importa, tutto fa brodo. O brodaglia.
E nella brodaglia ci puoi mettere di tutto, anche la colomba e il colombaccio bianco. Anche “l’andare avanti” ad ogni costo e non andare indietro. Che se si va indietro “dice che” si sbaglia.
Io, tra l’andare avanti a tutti i costi o indietro con l’evidente destino dell’errore, preferisco dare ragione a Mao Tse-Tung, ché era anche fine letterato il compagno Mao, e i “Pensieri del fiume Xiang” sono un piccolo capolavoro. A Mao è attribuita una massima poco fine ma efficace, in questo caso: “Se il nemico ti incula non ti muovere, perché faresti il suo gioco”.
E fermarsi, in questo caso, significa andare a vedere ciò che sulla Saras scrive l’Agenzia europea dell’ambiente (http://www.eea.europa.eu/it), che è quella struttura dell’Unione europea la cui mission è fornire informazioni affidabili e indipendenti sull’ambiente al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile e migliorare l’ambiente in Europa.
Per raggiungere questo obiettivo, l’Agenzia ha fatto e fa molte cose: ha istituito e ora coordina la rete informativa Eionet (http://www.sinanet.isprambiente.it/it/nfp_it/rete-eionet) ; fornisce alla Comunità e agli Stati membri le informazioni oggettive necessarie per formulare e attuare politiche ambientali oculate ed efficaci; contribuisce al controllo dei provvedimenti sull’ambiente; registra, colleziona, valuta e diffonde dati sullo stato dell’ambiente; contribuisce ad assicurare la comparabilità dei dati ambientali a livello europeo; stimola lo sviluppo e l’integrazione delle tecniche di previsione ambientale; assicura un’ampia diffusione di informazioni ambientali affidabili.
E sono tante le informazioni fornite dall’Agenzia. Riguardano la qualità dell’aria, dell’acqua, lo stato dei suoli, della fauna e della flora, l’utilizzazione del suolo e le risorse naturali, la gestione dei rifiuti, le emissioni sonor, le sostanze chimiche, la protezione del litorale e del mare.
In uno di questi Rapporti “Costs of air pollution from European industrial facilities – an updated assessment” (http://www.eea.europa.eu/p…/costs-of-air-pollution-2008-2012) l’Agenzia analizza i costi derivanti dall’inquinamento atmosferico prodotto gli impianti industriali presenti in tutta l’Unione. Si valutano gli effetti dannosi causati dall’inquinamento dell’aria: le morti premature, i costi dei ricoveri ospedalieri, le giornate di lavoro perse, i problemi di salute, i danni agli edifici e la riduzione dei rendimenti agricolo.
Stiamo parlando di qualcosa che, solo per il 2012, si aggira tra i 59 e i 189 miliardi di euro (quanto il Pil dell’intera Finlandia). La metà di questi costi sono stati causati da appena l’1% degli impianti industriali. Cifre che, evidentemente, con azioni di mitigazioni del danno potrebbero essere risparmiate.
Il Rapporto evidenzia anche i nomi degli impianti industriali più dannosi d’Europa, stilando una classifica di questo speciale campionato. Lo fa da anni. Ed è qui, in uno sguardo diacronico sulla capacità di impresa della Saras, che si può apprezzare lo slancio dell’agire, osare (…) per andare avanti, per guardare oltre e migliorarsi.
Con prodigioso balzo la Saras Raffinerie Spa, il nostro campione di dinamismo, è passata dalla posizione numero 69 del 2009 alla 92 posizione del 2014 nella classifica degli impianti più inquinanti del territorio dell’Ue. Ci voleva la benedizione di Pope Frank per essere completamente rassicurati su questo e di questo dinamismo. E ci voleva (e ci vuole sempre) anche Mao Tse Tung e i suoi raffinati aforismi per fermarsi a smontare il gioco di prestigio delle parole dei giochi pubblicitari.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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