Roma, localita Pietra Papa, porto fluviale di San Paolo, affresco dell'ambiente E, II sec d.C., combattimento tra aragosta, polipo e murena
Dunque a marzo andremo a votare per le Politiche, salvo catastrofi planetarie. Qualche gioco ancora aperto (come le elezioni in Sicilia) potrebbe pesare assai. Quel che conta davvero però è che il triangolo dell’incertezza, Centrodestra-5Stelle-PD, è ormai una certezza e sarà il tormentone dei prossimi anni. A La Maddalena esiste un’immagine, tratta dal mondo della pesca, per descrivere una situazione di stallo: pensate a una nassa (quei contenitori di giunco a forma di campana usati come trappole per i pesci) e pensate che all’interno siano intrappolati un polpo, una murena e un’aragosta, legati dalla seguente relazione: il polpo teme la murena, l’aragosta teme il polpo e la murena teme l’aragosta. Morale: le tre bestie preferiranno restare ferme al proprio posto per non regalare ai rispettivi nemici un vantaggio fatale. I tre poli sembrano ripetere lo stesso schema. Detto altrimenti, il PD deve stare attento a non regalare voti di protesta ai 5 Stelle, che a loro volta devono temere il ritorno all’ovile di voti sottratti a lega e Forza Italia; la destra invece starà attenta a non regalare al PD il voto di quei moderati più interessati alla stabilità che a fottere il sistema. Se così fosse, siamo tutti dentro la nassa. Decidete voi chi fa la parte del polpo.
E dopo il voto? Avremo uno degli scenari seguenti: 1) il caos e nessun vincitore 2) la vittoria di uno dei tre prodotti ittici oppure 3), se i timori sul Rosatellum sono fondati, avremo per forza l’inciucio tra PD e Destra.
Tutto questo, per un piddino deluso non è facile da ammettere. Fino a poco tempo fa pensavo che avesse senso votare centrosinistra. Avevo concesso a me stesso (e al PD) il tempo di uscire dal pantano. Poi ho visto che questo tempo è stato usato per buttare via, a sinistra, il bambino con l’acqua sporca, lasciando spazio a ministri improponibili come la Fedeli e la Lorenzin. E dunque?
Resta sempre una quarta opzione.
La mia preferita.
Il bunker.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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