Siamo alle solite: della Sardegna non si tocca nulla. Soprattutto se a farlo sono gli “italioti”. La Ferrero, grande multinazionale del dolce e, soprattutto, produttrice di Ferrero Rocher, Mon Cherì e Nutella ha deciso di utilizzare i giganti di Mont’e Prama per vendere i cioccolatini all’interno dei più importanti centri commerciali dell’isola. Sono, in realtà, degli espositori celebrativi che riproducono alcuni dei monumenti più rappresentativi di alcune città italiane. Potevamo essere contenti. Un po’ di dolcezza di questi tempi non guasta. Potevamo essere orgogliosi perché un’azienda piemontese e, soprattutto, una multinazionale, aveva deciso di scegliere quei monumenti che, ormai il mondo ci invidia. Poteva essere un volano non solo per l’economia ma per provare a presentare la nostra regione al mondo e, dunque mi aspettavo richieste diverse da parte dei sardi: “Siamo lusingati ma sarebbe davvero bellissimo che gli espositori fossero sistemati in Italia, in Francia, in Spagna, nel mondo.” Invece della Sardegna non si tocca nulla. L’associazione culturale Nurnet ha subito storto il naso e ha dichiarato “E’ dolce constatare la crescita di un’icona a noi carissima ma, nel contempo, il kitsch pubblicitario se ne impossessa e la vuole deformare”. Chiaramente non sarà l’associazione a bloccare la decisione di un colosso come la Ferrero. Però (e lo chiedo con rispetto): ma tutto questo a chi giova? Questo chiudersi violentemente nei propri confini, tutto non va bene, tutto deve essere a prova di cultura alta (quella che qualcuno decide sia alta) ci porterà a contare le nostre pecore in solitario mentre gli aerei voleranno da altre parti. E da noi non arriveranno neppure i Ferrero Rocher. Perché in Sardegna il Natale quando arriva lo si allontana. Siamo fatti così.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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