Le separazioni sono sempre dolorose. Ed è difficile comprendere da che parte pende la bilancia della ragione. Ognuno ha le sue e tutti tentano di dimostrare che la colpa è dell’altro. E’ ragionevole, comprensibile e umano. Non esiste un teorema matematico in questi casi e non esiste, soprattutto, che si possa trovare una soluzione che accontenti tutti. Un po’ come la verità processuale: è una conclusione che prova a restituire dignità ai fatti ma nasconde inevitabilmente molti passaggi. In politica poi abbiamo assistito a divergenze molto nette e ad addii davvero clamorosi: ricordo, su tutti, quel no terribile ai ragazzi del Manifesto dettato dalla nomenclatura del partito comunista italiano. Fu uno strappo doloroso e probabilmente insanabile. Ci si è divisi per questioni squisitamente ideologiche e a seguito di dibattiti corposi, (verrebbe da ricordare la famosa e utilissima frase di Nanni Moretti: “il dibattito no”) e ci si è divisi perché la linea politica non era condivisibile. Ma oggi, mi chiedo, perché si è arrivati a questo punto? Sarei assolutamente d’accordo per la separazione consensuale se le cose in una coppia non funzionano, sarei anche d’accordo a dare ragione ad entrambi i duellanti, posto che la ragione sia da una parte o dall’altra. Ma in questa curiosa storia del PD mi fate capire perché si scannano? Sembrerebbe che il problema sia relativo alla data del congresso e al perdurare della legislatura che, per buttarla in un rapporto di coppia due si lasciano perché non sono d’accordo sul colore delle mattonelle del bagno. Attenzione: non sui sanitari, sulla doccia, sul rotolo di carta igienica ma solo e semplicemente sul colore delle mattonelle. Tafazzi è come sempre vivo e lotta insieme a noi. Auguri.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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