La notizia in altri momenti avrebbe fatto molto più scalpore e la gogna mediatica l’avrebbe fatta diventare virale: Previti, Cesare Previti, senza più vitalizio. Lui e altri cinque ex parlamentari tra cui Toni Negri. Non sono i soli e non sono i primi, segno che l’etica, seppure con intollerabile lentezza, funziona. Tra coloro che hanno perduto il vitalizio si segnalano Francesco De Lorenzo ex ministro della Sanità e Massimo De Carolis vecchio notabile democristiano. Gente che frequentava i salotti buoni da sempre e che del vitalizio, magari, non gliene frega niente. Però io a Previti ci penso sempre, quello che da avvocato riuscì a vendere la villa della sua assistita ad un prezzo incredibilmente favorevole per l’acquirente. E quell’acquirente si chiamava Silvio Berlusconi. Quello che, da avvocato, corrompeva i giudici nella famosa vicenda Sme dove è stato condannato a 5 anni di reclusione. Quello che per la vicenda IMI- SIR si portò a casa una lauta ricompensa. Molto lauta e poco etica. Stiamo parlando di queste cose. Non capisco, però, perché il rumore si è come azzerato intorno a quest’uomo che osò dire, una volta vinte le elezioni con Forza Italia “non faremo prigionieri”. Non capisco perché ci intestardiamo contro i furbetti del cartellino (che, per carità frodano comunque lo Stato) e non ci riteniamo soddisfatti che il vitalizio a certe persone non viene più erogato. E’ una scelta di buon senso, sono oltre tremila euro al mese che lo Stato non verserà più nel conto del pregiudicato Previti. Dovremmo essere perlomeno moderatamente soddisfatti. Ed invece…
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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