Il vizietto aleggia sempre tra gli italiani amanti di Don Camillo: in fondo siamo tutti per la vita, per l’amore e per la pace nel mondo. Stupisce che un Dirigente dello Stato – e quindi un esponente della laicità come verbo assoluto e costituzionale – si lasci prendere dalla vocazione personale e costringa degli studenti a partecipare ad una manifestazione anti-abortista. Stupisce, soprattutto, che chi non avesse partecipato, il giorno dopo avrebbe dovuto portare la giustificazione firmata. E’ successo a Caserta e la circolare, scritta di pugno da Antonietta Tarantino dirigente dell’istituto superiore Ferraris, è apparsa regolarmente sul sito. Ma internet, in questo caso, ha fatto terribilmente bene il suo dovere e la rabbia, l’incredulità, il dissenso è montato molto velocemente, tanto che la Dirigente ha pubblicato la revoca alla partecipazione al 5° corteo nazionale per la vita. Gli alunni e i docenti, a seguito della revoca, avrebbero svolto regolarmente lezione. Tutto è rientrato nella normalità. Mi chiedo (e me lo chiedo spesso): perché in un paese laico dobbiamo quotidianamente lottare per rimarcare la divisione chiara e netta tra lo Stato e la Chiesa cattolica, argomento che i professori dovrebbero insegnare in quella che una volta si chiamava educazione civica. Mi dicono che la materia non esiste più. E’ un vero peccato. Probabilmente la Professoressa Tarantino è molto giovane e non ha potuto assistere a nessuna lezione di educazione civica. Però potrebbe ripensarci e organizzarne una per il suo istituto. Gli esami, come ricordava Eduardo, non finiscono mai.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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