Sono fortemente tentato a comportarmi come Michele Serra che in una delle sue ultime amache ha deciso di non occuparsi più del referendum in quanto in qualsiasi modo uno la pensa viene subito insultato dalla parte avversa. Personalmente non mi sono “ufficialmente” espresso e questo, credo, interessi veramente a pochi, ma sono abbastanza curioso delle cose che intorno al referendum accadono. Dico intorno perché di questo si tratta: a nessuno interessa moltissimo della Costituzione. La battaglia, mi sembra di capire, si gioca su altre sponde: quelle terribilmente politiche e legate all’affossamento dell’attuale Presidente del Consiglio che secondo gli ultimi sondaggi è apprezzato dalla minoranza degli italiani (47%). C’è qualcosa che mi sfugge: dovevamo parlare dell’abolizione del Senato o della disfatta di Renzi? Dovevamo occuparci di come è stata scritta la novella Costituzione (ad occhio molto male, direi) oppure comprendere con chi andiamo a votare? Questo voler sempre dividere e rettificare, questo volersi schierare obbligatoriamente da qualche parte è divenuto un modo come un altro per non parlare poi dei problemi veri. Mi chiedo e vi chiedo: ma se un senatore avverso al centro sinistra presenta una legge utile, scritta bene, chiara, risolutrice di problemi dobbiamo, a prescindere, essere contrari? Mi dicono: se al referendum voti si sei in compagnia di Verdini. Mi verrebbe subito da rispondergli: votando no sei con De Mita. Scopro poi che lui, il democristiano di Nusco, è diventato un’icona della nuova sinistra, il novello Che Guevara. Scusate, ha ragione Serra. A questo punto del referendum non me ne occupo più.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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