Si comincia ad avere paura dell’acqua. La senti di botto alle quattro del mattino che irrompe dentro i tuoi sogni di fine estate. Ti alzi e cominci ad osservare quella pioggia battente che lava e poi si incunea negli interstizi dell’anima. L’acqua che è vita, che è mare, dolcezza e sinuosità. La senti battere sulle tegole e sulla plastica dei terrazzini e pensi che prima o poi smetterà. Un acquazzone è qualcosa di normale, legato alla stagione dentro quest’aria gonfia da giorni di terribile umidità. Così cominci ad attendere e sperare che tutto questo possa finire, che quell’acqua sia l’inizio e non la fine, il punto di partenza per ammorbidire la terra. La semina, l’attesa ed il raccolto. Il ciclo della vita in mano all’acqua. La sete che si placa, le gocce che ci accompagnano tra le lacrime e la vita. Riusciamo quasi sempre a modificare gli assetti, a girovagare nel buio delle nostre scelte, a credere che le parole abbiano sempre lo stesso senso. Acqua che è vita, azzurro, allegria, dolcezza e fragranza, acqua che sgorga e ci disseta, di acqua siamo fatti e grazie all’acqua continuiamo a restare su questa terra; invece quell’acqua diventa temporale e bomba d’acqua, uragano e maremoto, diviene acqua che sommerge e ti rapina. Un’acqua cattiva e infima. Però, a guardare bene sempre dalla parte delle radici, non è l’acqua la responsabile dello sfascio ma siamo noi che abbiamo cominciato a pasticciare tutto nella lavagna della terra. E quell’acqua è solo il risultato di ciò che noi, contro tutti, abbiamo modificato.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
3 ottobre 2013: la strage di Lampedusa (di Giampaolo Cassitta)
Il prete e il povero (di Cosimo Filigheddu)
I giornali di oggi (di Cosimo Filigheddu)
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Guarderò Sanremo. E allora? (di Giampaolo Cassitta)
Quel gran genio di Lucio Battisti (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.696 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design