Mi chiedo: che senso hanno queste feste dei partiti che puntualmente si consumano a settembre, prima della vendemmia, tra un’estate ormai finita ed un autunno ancora da disegnare? Che senso ha trovarsi dentro tendoni ancora densi di umidità e sentire i propri segretari di partito, i propri leader promettere le stesse cose da sempre, raccontare cose assolutamente condivisibili in quanto quelle sono feste “sold out” ma per iscritti e simpatizzanti. Insomma, sono un po’ come le ricorrenze di paese, quelle dove tutti sorridono, tutti sono amici e tutti, indistintamente, sono dalla parte del festeggiato. Poi, nella strapaesana di “fratelli d’Italia” accade che il sindaco di Amatrice prenda la parola e dica con voce ferma che: “Ad Amatrice giungono soldi ma non dagli sms da due euro che vanno a finire altrove”. La dichiarazione rimbalza da tutte le parti, tutti rispondono e tutti precisano: “Quei soldi non li ha toccati nessuno. Esiste una legge specifica (Le 229 del 2016) che ne disciplina il funzionamento e i soldi sono destinati ad interventi in favore dei territori colpiti dal sisma”. Il sindaco Pirozzi precisa che lui non voleva dire che quei soldi erano spariti ma che, insomma, lui non li aveva proprio visti. Mah. Una cosa mi lascia alquanto perplesso. Il terribile terremoto è accaduto da un anno e interventi ad Amatrice ed in altre zone ce ne sono stati. Possibile che il sindaco di Amatrice non conoscesse la legge 229 del 2016? Davvero dovevamo attendere la festa del partito per sentire questa storia? Mi chiedo: perché il buon Pirozzi non si è rivolto all’Anac o alla magistratura? Era davvero necessario farlo alla festa del partito solo per il gusto di urlare “piove governo ladro?”
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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