Piccola e fragile è la protagonista di un mio libro (domani è un altro giorno) ma è anche una delle canzoni più famose di Drupi, cantautore che festeggia oggi il suo settantacinquesimo compleanno. La mia ‘piccolaefragile’ era una ragazza immaginaria, la prima fidanzatina del protagonista imbranato, impacciato e gonfio di ideologia. La canzone di Drupi è invece una ballata per una ragazza non troppo sincera con la volontà di voler fare qualcosa ma poi negarla, il ragazzo ci prova e ci riprova e magari, insistendo, riuscirà ad “averla” (attenzione, la canzone è del 1974 ed eravamo ben lontani dal politicamente corretto odierno) anche se, alla fine, la ragazza dimostra di essere molto più forte di lui. Piccola e fragile è, in fondo, una piccola metafora di quello che siamo stati e non riusciamo più ad essere. I ragazzi imbranati nelle vecchie balere o negli incontri a scuola, nelle varie passeggiate di paese; la possibilità che qualcosa si potesse concretizzare, la paura di chiedere, la voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria (lo so, è un’altra storia) e l’attesa per un si sperato da quella piccola e fragile, ma solo in apparenza. Fuor di metafora la canzone di Drupi mi ricorda un po’ la storia del Dibba nazionale, apparentemente duro e barricadero ma risultato molto piccolo e fragile. Sperava in un si convinto, in riuscire a conquistare il movimento cinque stelle (o quello che ne è rimasto) ed invece non l’hanno voluto, gli hanno detto no. O almeno così lui ha dichiarato salvando solo Giuseppe Conte, quello che pareva il più piccolo e fragile di tutti. Non è facile capire la politica e la fragilità degli uomini.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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