Fb viene utilizzato da molti per rievocare il passato. Foto d’annata. Com’era bella la mia città, com’era bella quella piazza, quanti ricordi in quel quartiere. E quella fontana? Quella fontana era bellissima, c’erano i pesci e io da piccolo ci andavo a giocare, a fare le capriole nella ringhiera che la circondava e a rinfrescarmi la faccia dopo le corse da una parte all’altra di quello spiazzo ormai in terra battuta dove per frotte di bambini e bambine era obbligo trascorrere le serate: ajò a giocare in piazzetta….. E quei ricordi fanno dilatare altri ricordi, deformano una realtà che alcuni hanno conosciuto per poco tempo, altri neppure immaginano, ma molti si tuffano in elucubrazioni che sanno tanto di ammirazione del proprio ombelico pieno solo di lanugine. Perché non è vero che Porto Torres fosse una bella cittadina, non è vero che quella piazza del comune, anzi la piazza del mercato, fosse una bella piazza, forse sarebbe stata da salvare la facciata del mercato costruito intorno al 1850, ma per favore, non si venga a dire che la fontana adagiata al centro di quello che sembrava un grande cortile fosse una bella fontana. Era poco più di un vaso da notte schiacciato, in cemento, tutto limo, muffa e muschio puzzolente, che di tanto in tanto qualcuno riempiva, ma per la maggior parte dell’anno era a secco, e quando c’era l’acqua con pesci, questi, poveretti, morivano nel giro di qualche mese se non di qualche settimana in quell’acqua dall’improponibile colore giallo-verde, limacciosa e puzzolente. E poi qualcuno tira fuori la leggenda metropolitana che quella “bellissima” fontana farebbe mostra di sé in qualche villa di qualche vecchio politico turritano. Leggenda metropolitana, appunto, attorno alla quale ricamano squallidi personaggi che non hanno conosciuto la Porto Torres di quei decenni, che non immaginano cos’era Porto Torres e cos’erano i portotorresi, che a decine, in fila, facevano “ambulatorio” negli uffici e nelle case dei “politici” di allora, che sicuramente non entreranno nei libri di storia, ma che nel loro piccolo hanno contribuito alla crescita di questa città, con le contraddizioni della politica, certo, ma tutto sommato nell’interesse di una città che usciva da un dopoguerra falcidiato dalla fame, dalla miseria e dalla disoccupazione. Quella fontana probabilmente è andata distrutta al momento del suo smantellamento, quando quella piazza è stata destinata a diventare la piazza del Comune, quando un architetto tra i più famosi della Sardegna, Vico Mossa, ha disegnato il palazzo comunale, che per molti era un capolavoro, per altri un obbrobrio, esattamente come qualunque opera che si costruisce ai nostri giorni. Ma smettiamola con la storia che in passato era tutto più bello, in passato era tutto più povero, più misero, e oggi purtroppo stiamo tornando indietro.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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