Giocherà il prossimo anno il colombiano ventiseienne Victor Ibarbo nel Cagliari? Parrebbe di no, anche se il cartellino resta ancora di proprietà della società sarda. Il calo delle prestazioni degli ultimi due anni, da quando il giocatore si è trasferito nella Roma, per poi girovagare nel Watford, in Inghilterra, e infine tornare nella sua squadra d’origine colombiana, l’Atletico Nacional, non lasciano ben sperare che i vertici della società sarda lo inseriscano nella rosa per la nuova avventura in serie A. E’ un peccato, perché sin dal 2011, Ibarbo ha conquistato il cuore dei tifosi tanto da diventare proverbiale per le sue doti fisiche, anche quelle nascoste, si potrebbe dire, sulla quale la tifoseria ha imbastito dei simpatici tormentoni per sfottere le tifoserie avversarie. In realtà Ibarbo, che in carriera ha ricoperto diversi ruoli del centrocampo e dell’attacco ma principalmente giocando da esterno (o da “ala”, come si diceva una volta) offre al pubblico delle giocate spettacolari, principalmente grazie alle sue doti di velocista. Alto e longilineo, dotato di piedi esplosivi nelle ripartenze, si potrebbe dire tranquillamente che si tratta di un atleta mancato, o prestato al calcio, di quelli che certamente in un pista di atletica, sui 400 metri, avrebbero fatto vedere grandi cose. Così, anche per gli amanti del gesto atletico, si poteva godere della giocata calcistica unita alla potenza atletica. Rimase storico il gol segnato in trasferta alla Juventus nel 2013, quando Ibarbò partì al limite della propria area di rigore, saltò un avversario, in contropiede, per poi infine insinuarsi tra Marchisio e Barzagli, giocatori della nazionale italiana non propriamente fermi, ed infine battere Storari. Un gol alla Weah, si disse. Ma a quanto pare sono proprio i calciatori più rapidi e veloci che tendono spesso agli infortuni, e purtroppo il prestante giocatore colombiano ha dovuto interrompere più volte la sua carriera a causa di contratture muscolari. Per cui il Cagliari sta valutando nel comporre la sua rosa per il campionato di serie A appena conquistato. Ragionando con la logica, temo che per Ibarbo non ci sia posto nel Cagliari. Ma chissà che non vincano altre ragioni, e Ibarbo possa ritrovare se stesso nella squadra che lo prelevò giovanissimo, ad appena 21 anni dall’Atletico Nacional di Medellin, e che con le sue galoppate “negli spazi”, possa ancora deliziare il pubblico cagliaritano.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo. Il suo ultimo libro è invece un romanzo a sfondo neuroscientifico, "La notte in fondo al mare".
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