Insomma, alla fine siamo sempre il paese di Don Camillo e Peppone e anche Sassari, da buona città provinciale, non si sottrae a questa accezione tutta italiana. Gli ingredienti ci sono tutti: un prete, una piazza, Santa Caterina, uno spettacolo che vede protagonista Vladimir Luxuria, personaggio molto noto e la presentazione di un suo libro sull’arte e sui soggetti androgini. Tutto tranquillo in questa calda e torrida estate. Ma solo apparentemente. Il prete non ci sta, non vuole che quello spettacolo possa essere rappresentato davanti alla sua chiesa e, irritato, scrive la lettera al sindaco che però non gli risponde. La lettera finisce sulla Nuova Sardegna, fa il solito giro nell’arena dei social e subito cominciano gli schieramenti. Qualcuno sta con Don Camillo, al secolo Don Giuseppe Virgilio, qualcun altro con Peppone, un Nicola Sanna che, in veste di sindaco, ha autorizzato la manifestazione ma che in questi giorni pare abbia ben altro cui pensare. Don Camillo pare davvero contrariato e chiede al sindaco sul perché non si siano utilizzate altre piazze come, per esempio, piazza Tola, ritenuta probabilmente più laica di quella di Santa Caterina. Comprendo che la cosa sia piuttosto singolare, degna di racconti picareschi e sarcastici, ma la butto su un altro fronte e chiedo: se c’è libera chiesa in libero Stato e la piazza di Santa Caterina appartiene, se non erro, al libero Stato, perché il sacerdote si lamenta? Anche io davanti a casa mia mal sopporto il parcheggio dei motorini rumorosi, ma comprendo che quello è suolo pubblico, anche mio, ma non esclusivamente mio. Don Virgilio, cui va tutta la benevolenza di questa terra se ne faccia una ragione, si goda lo spettacolo e ricordi che è sempre bello dividere quello che è di Cesare da quello che è di Dio. Il Signore nella sua riconosciuta misericordia ha un pensiero e uno sguardo per tutti. Vladimir Luxuria compresa.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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