Quando guardo al modo in cui riusciamo a sporcare i nostri paesaggi, mi cadono le braccia. Abbiamo una capacità insospettabile di introdurre elementi estranei in contesti maturali magnifici, involgarendoli in modo così creativo da lasciar credere che, sotto sotto, più che superficialità e incuria via sia una premeditazione attuata con gusto sadico e barbaro. Ma stavolta non vi parlerò di cemento, villette a schiera sul mare o altre brutture di un genere ben conosciuto in Sardegna. Santa Caterina di Pittinuri, alle porte della Penisola del Sinis, è un posto magnifico. Domenica, quando sono uscito dall’albergo, mi sono fermato ad ammirare il panorama, dal belvedere della torre spagnola. Con me c’erano tanti turisti, per lo più stranieri, tutti colpiti dalle trasparenze del mare nella caletta dalla perfetta forma tondeggiante sotto di noi, delimitata dalle bianche scogliere calcaree. In lontananza, le spiagge di Mari Ermi e Is Aruttas. Mentre tutti si godevano lo spettacolo, io ne guardavo un altro. Non riuscivo a staccare gli occhi dal bombolone del gas che qualcuno, non so chi, ha deciso di installare nella parte di quel punto panoramico che tocca l’abitato. È un cilindro di un verde vistoso, macchiato di ruggine, tenuto su da quattro corti sostegni, racchiuso dentro un recinto che lascerebbe intendere una proprietà privata. A me non interessa sapere chi ce lo abbia messo lì, davanti a quello spettacolo naturale. Dico solo che è una cosa di pessimo gusto e denota mancanza di rispetto per un posto così bello. Possibile non lo si potesse mettere da un’altra parte? Lo so: state pensando che, con tutti i problemi che abbiamo, preoccuparsi dell’impatto estetico di un bombolone del gas è roba da menti malate. Avete ragione. Però chissà quanti ce ne sono, di questi obbrobri, in giro per la Sardegna. Sarebbe il caso di censirli, perché la bellezza del paesaggio è di tutti e tutti sono tenuti a rispettarla.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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