Ve lo ricordate “La Faradda di li frosci”, il racconto scritto da Cosimo Filigheddu per Sardegnablogger? Probabilmente quel solerte funzionario ossessionato dai veraci nomi dei luoghi non esisteva solo nella fantasia di Filigheddu. Ieri, girovagando in bicicletta per le campagne della Gallura, ho trovato per la prima volta in vita mia un cartello bilingue: al toponimo in gallurese era affiancato la sua traduzione in italiano. L’interprete ci tiene a far sapere che “Lettu di fica” si rende in italiano con “Distesa di fichi” e, dunque, che l’organo sessuale femminile e il materasso dove si fanno le cosacce non c’entrano nulla. Quindi, nessuno si faccia strane idee su quel toponimo e sarebbe pure ora di finirla con certe battute sconce che tanto hanno nuociuto alla reputazione del posto. Che si ripristini la verità, dunque, e si renda giustizia alle donne. Cosa lascia intendere “Distesa di fichi”, se non un congruo numero di maschi muscolosi che, sdraiati, mostrano la loro irresistibile virilità?
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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