Qualche giorno fa, seduta pigramente, cercavo dei meme con la parola chiave “covfefe” per ridere un po’ silenziosamente dentro di me. Scorri scorri ecco un “Before&After Covfefe”… nuoooo ma questo è Woods noto Tiger, com’è cambiatooooo.
E passi aver visto Bon Jovi che ora pare Padre Ralph, comunque direi meglio ora. Passi per Pierre Cosso che ora è uguale a Jerry Calà (ciao Jerry, sempre in gamba eh), i mitici Starsky e Hutch che comunque fantastici ugualmente, non parlo di Axl Rose perché hanno già infierito abbastanza e lui un po’ se l’è presa. Insomma una ricerca brevissima e scopro che il Tigerone di recente, viene arrestato perché trovato fradicio di beozia in Florida dove vive dal ’96. Io lui me lo ricordo bene perché negli anni in cui furoreggiava, parlo della fine anni ’90, seguivo un corso di formazione per diventare Grafico Pubblicitario e tra le tante esercitazioni, studiai il packaging di un profumo da uomo, scegliendo lui come testimonial e come ispiratore del nome: Wood Essence (cazz’ ridete?), era un profumo speziato e legnoso per uomini sportivi, raffinati e avvolgiuenti. Insomma per gente figa. E lui, il figo, è un mix di origini: padre americano da cui eredita i pigmenti della pelle e madre thailandese ma anche olandese e cinese, da cui eredita un taglio d’occhi che manco un lifting spinto (ciao Mickey). Dal 1997 al 2008 il nostro Eldrick soprannominato Tiger, sforna premi a tutto andare ed è testimonial, vero stavolta, di milionari spot. Il golf ce l’ha nel sangue, non è stato il primo golfista nero della storia, il primo che ha abbattuto il tabù del golf come sport per soli bianchi, fu Charlie Sifford che Tiger ringrazierà per essere stato il pioniere e aver aperto le porte del golf anche a lui, però si è distinto sicuramente vincendo 14 tornei di Major e avvicinandosi al record detenuto da Nicklaus con 18 premi vinti.
A iniziarlo al golf è stato il babbo Earl, soldato americano con una sfilza di riconoscimenti militari, che per due volte è stato in Vietnam e non per viaggio di piacere. Fino a che Tiger compie 5 anni l’allenatore era proprio Earl, dopodiché viene “ceduto” a coach professionisti del PGA (Professional Golfers’ Association of America) e inizia a vincere diversi titoli amatoriali. Il papy però non si estranea, continua a seguire il figliolo per tornei e scriverà anche due libri sul suo diletto. Tiger si sposa con la modella bianca e bionda e svedese Elin Nordegren, nel 2003 secondo la biografia di Tiger, nel 2004 sulla biografia di Elin, però sembra si siano sposati tra di loro ugualmente. Tutto bello e tutto figo finché qualcosa si rompe e nel 2010 la favola finisce (questa volta le due biografie coincidono), finisce perché lui ammette ufficialmente diversi tradimenti alla modella bianca e bionda e svedese, costretto ad ammetterlo dopo che evidentemente è stato scoperto dalla moglie che pare gli abbia lasciato qualche segno addosso, ferite che inizialmente sono motivate tutte come un incidente stradale che effettivamente è avvenuto nel 2009 e per cui dovrà rinunciare a giocare nello stesso anno.
Da quel momento con grande ipocrisia, molti sponsor fanno marcia indietro e annullano i contratti milionari, qualcosa offusca la bella immagine del golfista, il tradimento non si perdona, in America poi, mica si diventa fighi con i vari boonga et boonga, no. Hai tradito tua moglie, una modella bianca e bionda e svedese, quindi tutto quello che hai fatto di buono nella tua carriera va buttato alle ortiche. E ora Tiger viene arrestato perché trovato completamente ciucco in auto, lui si giustifica dicendo che è stato un mix di farmaci ma in rete gira il video di lui che si sottopone all’alcol test mentre l’agente chiede di soffiare “Blow. Blow out” e il soffio sembra più un sospiro. C’è poi quel sadismo impietoso dello spettatore che gode a vedere gli dèi milionari cadere. E sei ingenuo se provi umanità per uno sportivo “pagato troppo”, perché i problemi della vita sono altri e con quei soldi si potrebbe salvare mezzo mondo dalla povertà. Come se quei soldi Tiger non se li fosse guadagnati lavorando sodo ma fossero piovuti come cadono a tanti fenomeni del momento che siedono sui troni in TV.
Ebbene, io invece voglio pensare a lui come quello splendido atleta dagli occhi a mandorla, l’uomo che nel maggio del 2015 scrive a un suo piccolo fan, un bimbo vicino al suicidio, vittima di bullismo perché balbuziente, confidandogli che anche lui da piccolo tartagliava, e ha vissuto periodi di grande difficoltà ma si è messo di tigna per guarire, esercitandosi e parlando al cane fino a sfinirlo. E non si è arreso neanche nello sport, ma anzi è stato motivo per migliorare sempre più in quella scuola di golf dove era solo una minoranza in un gruppo di bimbi e americani e bianchi.
Sparo pixel alla rinfusa, del resto sono nata sotto un palindromo (17-1-71), non potevo che essere tutto e il contrario di tutto. Su una cosa però non mi contraddico «Quando mangio, bevo acqua. Quando bevo, bevo vino» (cit. un alpino)
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