Lo ammetto. Spesso sudo le sette camicie per trovare un personaggio degno del giorno di menzione in questa nostra rubrica. Stavolta, invece, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Tito Boeri, per esempio, lancia un avvertimento che sa tanto di monito. “Bisogna dire la verità agli italiani: senza immigrati l’Inps crollerebbe”. Azzerando i flussi d’entrata, questa è la tesi, nei prossimi vent’anni avremmo 73 miliardi in meno di contributi versati e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali erogate ai nuovi arrivati. Calcolatrice alla mano, l’Inps andrebbe a perdere 38 milioni. Non fa una grinza.
Ma non fa una grinza nemmeno la richiesta di solidarietà e rispetto degli accordi avanzata dal nostro Paese al resto d’Europa per fronteggiare l’ondata migratoria. I numeri, anche qui, parlano chiaro. Da gennaio a oggi più di centomila disperati hanno sfidato la sorte attraversando il Mediterraneo., 2247 sono morti, 85.183 sono sbarcati in Italia. In soldoni, dobbiamo gestire da soli l’85% dei migranti. La maggior parte di essi desidera recarsi altrove. Ma nell’altrove non ce li vogliono e quindi sono costretti a restare qui.
Riepilogando. Se riusciamo a fermare gli sbarchi ci ritroviamo senza pensione tra vent’anni. Se non ci riusciamo, vivremo in un Paese che non ha ancora messo a punto strategie degne di questo nome sul piano dell’accoglienza dell’integrazione con il rischio sempre maggiore di dare linfa agli istinti meno nobili.
In questa tragedia greca ci ritroviamo federati a un manipolo di indifferenti. Il personaggio del giorno potrebbe essere anche il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Chiamato al Parlamento europeo a relazionare sulla questione migranti, Juncker si è ritrovato a parlare davanti a una trentina di deputati presenti su 751 e a un certo punto ha perso l’aplomb: “Il Parlamento europeo è ridicolo”. Vero. Tutto ciò mentre, in risposta alle nostre richieste d’aiuto, arriva una sfliza di “arrangiatevi” e l’Austria schiera addirittura l’esercito al Brennero. Madaverodavero? Sì, vero pure questo. Europa?
E non è mica finita. Perché intanto in Corea del Nord un dittatore che assomiglia di brutto al Dottor Male (ricordate Austin Power?) continua a lanciare missili come fossero mortaretti. Dice che stavolta ne ha sparato uno intercontinentale, in grado di colpire gli Stati Uniti ma caduto da qualche parte nel mar del Giappone. Trump non la prende benissimo (oggi in America è pure festa nazionale), minaccia l’intervento militare e risponde su Twitter come stesse parlando a un gruppo di amici al bar: “Questo tizio non ha niente di meglio da fare nella vita?”. Vero pure questo, però. Potrebbe finire tutto in un amen se non ci fosse di mezzo la Cina che non vuole americani con le stellette sotto casa e preferisce dialogare con la Russia.
Insomma, per oggi fate voi. Io mi arrendo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.012 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design