Ogni mattina a Mamoiada un insegnante si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del sindaco…
Avete presente quel tale che ha avvolto i pargoli con una morbida coperta indicando loro la via da percorrere da giugno a settembre? Lui si chiama Luciano Barone, sindaco di Mamoiada, e ha emesso un’ordinanza dove assegna i compiti per le vacanze agli alunni del paese. Innanzitutto chiariamo immediatamente che non ha “vietato ai docenti di assegnare i compiti”, come invece titolano quasi tutti i giornali, perché né un sindaco né nessun altro ha il potere di farlo: la libertà d’insegnamento è infatti sancita dall’art. 33, comma 1 della Costituzione.
Però è stato furbo, questo sì.
Ha probabilmente raccolto il malcontento che i genitori mostrano da sempre verso i compiti assegnati ai loro figli, ha quindi visto il film The Big Kahuna, ha infine letto qualche stralcio delle indicazioni da libro cuore di Cesare Catà, mescolato tutto energicamente, aggiunto sale q.b. e infornato. L’otto giugno ha aperto il forno e tirato fuori un’ordinanza, deliberata dal consiglio comunale con prot. 2582, che è un groviglio di parole vuote ma inanellate con grande perizia in un decalogo di indicazioni che galleggiano a mezz’aria, formando una rete sentimentale e struggente.
L’ordinanza del Sindaco comincia con una prefazione che demonizza i compiti delle vacanze, ignaro del fatto che servano a consolidare le competenze acquisite nel corso dell’anno e incurante dello sforzo che fanno i docenti nel motivare i propri alunni affinché riconoscano ai compiti assegnati una valenza formativa e non punitiva.
Il sindaco esorta gli studenti a camminare in solitudine sulla riva del mare, a ballare, ad essere “allegri come il sole e indomabili come il mare”, ad andare a guardare l’alba almeno una volta, a sognare come dovrà essere la loro vita. Può sembrare inverosimile ma la scuola che forma i ragazzi, costruendo competenze e organizzando conoscenze, quando dovrà verificarle e certificarle non farà camminare gli studenti sulla battigia né chiederà loro com’era l’alba. Gli alunni, in occasione degli esami, non troveranno docenti che misurano se l’indomabilità sia pari a quella del mare o l’allegria sia come quella del sole, ma gli insegnanti avranno strutturato delle prove che vedranno i ragazzi impegnati col programma svolto a scuola.
Ogni punto dell’elenco contenuto in quell’ordinanza è certamente bello e condivisibile, ma contempla una serie di svaghi indiscutibilmente sacrosanti ai quali gli alunni non rinunciano comunque, anche senza l’esortazione del Consiglio Comunale. Sarebbe più utile, semmai, ricordare ai ragazzini che la legge dell’esercizio vale per tutti e in tutti i settori: una competenza non esercitata si atrofizza nel tempo. Pur senza esagerare con la mole di compiti a casa.
In relazione all’ordinanza pare utile rammentare agli studenti il finale nel monologo del film The Big Kahuna:
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio.
E forse Mamoiada ha un sindaco nostalgico.
Monologo The Big Kahuna
[foto La Nuova Sardegna]
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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