Chissà se solo due anni fa, pur facendo lavorare la fantasia che accompagna ogni uomo e ancor più gli artisti, avrebbe pensato che una cosa del genere fosse possibile. Diciamolo, forse non avrebbe potuto mai immaginare di trovare, un giorno, quella lettera col simbolo della Royal Mail. Perché due anni fa Luigi, a trent’anni, si trova ad affrontare una situazione molto comune ai suoi coetanei e non: la perdita del lavoro. Eppure, come risposta alle mille domande che in un momento come quello un uomo si pone, Luigi trova la sua. La risposta di Luigi è la matita. Quella matita già amica dall’infanzia, ma figurati se si può vivere disegnando, no, per quello ci sono gli studi, l’università, Scienze della Comunicazione a Sassari. Invece le cose vanno diversamente e rieccola, quella matita. E riscoprire di essere bravo, bravissimo e sì, diciamolo, di saper comunicare disegnando. Così, un volto dopo l’altro, un’amica, un conoscente, poi un altro ancora. E perché no, qualche volto molto popolare, come quello di Rihanna. Riuscire a disegnare i capelli in quel modo, e quel copricapo tempestato di paiellettes, possibile? Possibile, per Luigi e la sua matita.Così, un giorno, perché non provare con la regina Elisabetta che festeggia il suo novantesimo compleanno e i 64 anni di regno? Manco a dirlo, il disegno viene benissimo.
Ma sì, perché non provare. Luigi spedisce il ritratto direttamente a Buckingham Palace. Passano i mesi, i festeggiamenti in Gran Bretagna sono finiti, nel frattempo c’è la tegola della Brexit. Eppure quella busta nella cassetta della posta di Luigi ci arriva sul serio. Nella carta intestata compaiono il simbolo e il nome del castello di Balmoral, quello che tutti noi abbiamo conosciuto grazie al film The Queen e alla straordinaria Helen Mirren. Sì, è una lettera della Regina. Certo, in alcuni passaggi c’è tutta la formalità del protocollo reale: sua maestà non può accettare il disegno originale, poiché non si tratta di un dono consegnato in un evento ufficiale. Ma che importa? La regina che si dice commossa, chi ci pensa al protocollo? E allora Luigi ancora una volta capisce che quella frase scritta spesso nella sua pagina Facebook non è un esercizio sterile di quelli che si fanno sui social. Mai arrendersi, mai smettere di crederci. Bravo Luigi! E chissà che anche le pop star che hai ritratto non siano simpatiche e sensibili come la mitica Elisabetta.
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